Fabrizio Frizzi, la polemica sul funerale: “Un paese che non si ferma per Falcone ma si ferma per Frizzi”

Fabrizio Frizzi con la sua morte ha sconvolto mezzo paese. Tutti hanno parlato di lui e lo hanno omaggiato. Ma lo stesso non accadde per persone altrettanto importanti, come Falcone: la polemica impazza sul web

Fabrizio Frizzi è stata una persona oltre che talentuosa e molto professionale, gentile con tutti sempre e comunque. Ed è per questo che dopo la sua morte, l’Italia intera ha provato ad omaggiarlo e ricordarlo in qualche modo, persino comprando un biglietto per andare ai suoi funerali.

Un’attenzione mediatica molto forte che però – anche se meritatissima – ha generato sul web un po’ di polemiche. In molti hanno sottolineato che, infatti, la stessa attenzione mediatica non è stato data a personaggio e “persone” altrettanto (o più) importanti per il nostro paese.

Praticamente tutti i canali hanno stravolto la propria scaletta, alcuni han deciso-per rispetto- di non andare in onda. La tv generalista gioca sulle nostre emozioni. La gente voleva bene a Frizzi e la televisione l’ha capito- troppo tardi però.

Ciò che ha potuto fare, infine, è dare attenzione mediatica ai funerali del presentatore più volte adombrato nel panorama Rai mai rinnegato. Nel 2000, il direttore Rai Pier Luigi Celli disse persino di vergognarsi di alcuni programmi, tra i quali Per tutta la vita (condotto da Frizzi).

Non erano di certo programmi culturali o particolarmente belli e infatti molti la pensavano come lui. Anche Fabrizio Del Noce polemizzò con Frizzi per la conduzione di Miss Italia che risultava piatto e noioso, ma non per la conduzione di Frizzi.

Lo stesso Frizzi mosse polemiche contro la Rai quando lo costrinse ad andare in onda con Scommettiamo che? il giorno in cui fu massacrato il giudice Giovanni Falcone. Fabrizio avrebbe potuto dire di no, la tv glielo impedì.

Viviamo in un paese in cui non ci si ferma per Falcone ma si ferma per Frizzi. La televisione dovrebbe rivedere sicuramente smettere di giocare sulle emozioni collettive e dare più spazio all’informazione.