Di Maio, stop alle aperture domenicali e festive dei negozi: ecco il suo piano

Luigi Di Maio vuole limitare le aperture domenicali e festive dei negozi

Luigi Di Maio è tornato a promettere la modifica della “normativa Monti” che, a suo tempo permise a tutti gli esercizi commerciali di rimanere sempre aperti, comprese domeniche e festivi. Stando alle nuove dichiarazioni del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, le cosiddette “liberalizzazioni” saranno totalmente riviste.

Di Maio: ‘Negozi chiusi di domenica e nelle festività’

Di Maio, rispondendo alle numerose domande di un gruppo di lavoratori in difficoltà che si sono presentati davanti al Mise per parlare con lui, il neo Ministro ha detto questo: “Rivedere le liberalizzazioni degli orari? Certo!”. 

Non è la prima volta che Di Maio promette battaglia contro il lavoro domenicale e le cosiddette “liberalizzazioni selvagge” introdotte dal governo tecnico di Mario Monti. Durante la campagna elettorale svolta mesi fa, infatti, il capo le Movimento 5 Stelle ha spiegato:

“Le liberalizzazioni ad opera di Monti e del Pd ci hanno reso più poveri e hanno sfaldato le famiglie. I commercianti delle città italiane insieme ai loro dipendenti ormai sono costretti ad inseguire questo ritmo forsennato dettato dai megastore. Con l’eliminazione degli orari di chiusura degli esercizi commerciali ad opera di Monti e del Pd, si sono messe in competizione piccole botteghe e grandi centri commerciali. Questo ha scatenato una concorrenza al ribasso che ha ottenuto come unico risultato lo sfaldamento del nucleo familiare del negoziante e dei dipendenti”.

La proposta di DI Maio trova l’apprezzamento dei sindacati no quella della associazioni dei consumatori 

Sui giorni festivi la proposta di legge è ferma al Senato. Questa prevede la chiusura in dodici festività con una deroga massima per le aziende per l’apertura in sei festività. La prestazione domenicale e festiva, però, può essere rifiutata dai genitori di bambini fino a tre anni. Ma anche dai lavoratori che assistono portatori di handicap e persone conviventi non autosufficienti. Ovviamente, questa proposta ha trovato l’apprezzamento da parte della Confcommercio e i sindacati. Mentre le associazioni dei consumatori hanno sottolineato che un intervento del genere potrebbe avere delle ripercussioni negative per la nostra economia.