Caso Josephine Odijie: la sorella sa qualcosa sulla morte della ragazza?

Clamorosi aggiornamenti giungono dall’ultimo numero del settimanale Giallo, riguardo il caso di Josephine Odijie (35 anni al momento della morte). Per chi non lo sapesse, Josephine era una bella ragazza nigeriana, morta in circostanze misteriose nella piscina dell’abitazione del suo compagno, l’imprenditore Stefano Acerbi, di 43 anni più anziano di lei.

L’episodio di cronaca nera è avvenuto a Lodi. Samuel Odijie, padre di Josephine, ha scritto alla redazione di Giallo. L’uomo ha espresso il desiderio di parlare con la polizia italiana e con il legale che si sta occupando del caso di sua figlia. Il padre di Josephine avrebbe importanti novità che potrebbero dare dei contributi al prosieguo delle indagini pare.

Josephine Odijie: il presunto rapporto turbolento con la sorella 

Samuel, padre di Josephine Odijie, ha riferito che la sorella di lei Stella, fosse solita maltrattarla, picchiandola e non concedendole mai la libertà. L’uomo ha inviato una lettera alla redazione del settimanale Giallo (diretto da Andrea Biavardi) in cui esprime i suoi dubbi, la tristezza e il dolore per la disgrazia avvenuta:

‘Tre giorni prima che mia figlia Josephine fosse uccisa, Stella mi ha chiamato chiedendomi se volesse Sentire che era morta. Io le ho risposto che sarei morto prima di tutti i miei figli, che sarebbero stati loro a seppellire me e non viceversa’

Samuel scrive di aver risentito Stella il 3 Giugno 2018. Lei gli ha detto che Josephine si era ubriacata fino a morire. La ragazza era sola in piscina e nessuno poteva aiutarla. Come ha spiegato il medico legale, la giovane di origine nigeriana è morta per annegamento. Stella avrebbe inoltre detto a Samuel che vicino alla piscina erano state trovate tre bottiglie di bevande alcoliche.

Josephine Odijie: Stella sembra conoscere troppi particolari

Stella, la sorella di Josephine, sembra conoscere molti dettagli e particolari circa la morte della sorella. Ad esempio, come sapeva che, a poche ore dalla morte, la ragazza fosse ubriaca? Del resto l’esito dell’autopsia si conosce solo da poche settimane. Inoltre, come poteva conoscere il particolare delle tre bottiglie di alcol accanto alla piscina in cui Josephine è annegata? La donna si è difesa in questo modo:

‘Io non posso aver detto queste cose sulle bottiglie perché non so niente. Ho letto di questo particolare sui giornali, ma a noi parenti non è stato detto nulla’

Le indagini proseguono, augurandoci che presto venga fatta luce sul caso.