“È sul corpo di Yara”. Caso Gambirasio: la scoperta sui resti dopo quasi 8 anni riapre il caso

Yara Gambirasio
Il rinvenimento sui resti del corpo di Yara, può scagionare Bossetti

Potrebbe cambiare le carte in tavola la scoperta degli esperti sui resti di Yara Gambirasio, la ragazza uccisa barbaramente a Brembate. L’unico sospettato resta Massimo Bossetti, ma presto anche al sua situazione potrebbe cambiare in meglio

Massimo Bossetti è stato condannato in secondo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio, ma i dubbi sulla sua effettiva colpevolezza sono tanti. L’ex muratore si è sempre professato innocente sia all’inizio, quando scoppiò il caso nazione, sia adesso. La sorella gemella non ha potuto che sottolineare l’evidente incongruenza di alcuni dettagli. Adesso che emerge un altro dettaglio sul corpo della povera Yara, la situazione di Bossetti potrebbe cambiare.

Bossetti e le speranze dopo le indagini

Le accuse contro Massimo Bossetti nel caso Yara Gambirasio potrebbero cadere una dopo l’altra dopo il ritrovamento sul corpo della ginnasta 13enne di un terzo DNA. Secondo il professor Peter Gill, padre della genetica forense con cattedra all’università di Oslo, esperto in ricerche legate al Dna:

oltre al Dna nucleare di Massimo Bossetti e al Dna mitocondriale di Yara c’era per forza il mitocondriale di una terza persona

Il caso della ragazza di Brembate potrebbe finalmente arrivare ad una svolta. Lo specialista ha parlato con la troupe del documentario Unknow1, nel quale in otto episodi verrà raccontato il caso della 13enne di Brembate Sopra. Quando Yara è morta non era sola in compagnia di Bossetti:

”Doveva per forza esserci una terza persona”

Un altro assassino: ignoto

Con questa nuova prova, la difesa del principale accusato potrebbe appellarsi e chiedere maggiori indagini. Bossetti e i suoi avvocati, infatti, non hanno mai ritenuto valida ed esatta l’analisi del DNA e sono in attesa del processo in Cassazione, previsto per il 12 ottobre. Massimo rischia l’ergastolo per l’omicidio della ginnasta in secondo grado.

Sicuramente la difesa punterà su questa nuova prova per scagionare il principale accusato dell’omicidio della piccola Yara.