Di Pietro getta fango su Matteo Salvini: “Mi fa vergognare, umilia pesantemente le istituzioni…”

Matteo Salvini
Antonio Di Pietro critica Matteo Salvini

Matteo Salvini riceve giorno dopo giorno critiche per via della sua politica anti-migranti. Questa volta, a scagliarsi contro di lui, è Antonio Di Pietro, un celebre esponente della sinistra

Adesso, anche Antonio Di Pietro si aggiunge al club degli anti Salvini. Il parlamentare non ha potuto evitare di dire la sua su una personalità così forte, come quella di Matteo Salvini, che ha mostrato di saper adottare anche misure piuttosto forti per arginare problemi di tipo nazionali.

Di Pietro, le offese a Salvini

Un altro grande nome offende Matteo Salvini, Antonio Di Pietro. Era da un po’ che non si sentiva parlare di lui e che Di Pietro non facesse sentire la sua voce. Il politico ha deciso di farlo adesso, accodandosi alla lunga lista di chi non ritiene Salvini capace di essere un Ministro dell’Interno buono e giusto. Spara a zero sul leader del Carroccio. Salvini è già stato duramente criticato da personaggi del mondo della musica e della recitazione, come Margherita Buy, Claudio Amendola, Fiorella Mannoia, etc.

L’ex ministro e pm è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Cusano Campus, per dire la sua sulla sentenza della Cassazione sui fondi della Lega Nord, la richiesta del segretario di incontrare Mattarella e chiaramente anche lo storico scontro tra Magistratura e Lega.

Le parole al veleno contro il Ministro dell’Interno

Di Pietro attacca subito il vicepremier e senza mezzi termini lo definisce un clone di Berlusconi, celebre rivale della Sinistra e del PD:

“È un film già visto. È un’umiliazione delle istituzioni che mi fa vergognare di questi rappresentanti del popolo e dovrebbe far indignare qualunque cittadino. Stiamo parlando di un segretario di partito che può anche dissentire da una sentenza, ma un ministro dell’interno che chiama in causa il Presidente della Repubblica affinchè riprende i magistrati, vuol dire stravolgere l’impianto costituzionale e democratico del nostro Paese”.

L’ex pm di mani Pulite non ha tenuto a freno la lingua e non ha pensato che le sue parole potessero avere delle conseguenze. Sono tanti i sostenitori di Salvini, non è prudente metterseli tutti contro. Il politico continua:

“È inaccettabile che si chieda al Capo dello Stato di intervenire nei confronti del magistrato e a chiederlo è il ministro dell’interno”.

L’ex pm fa poi un appello ai Cinque Stelle.

“Mi rivolgo al M5S -vi rendete conto con chi vi siete associati? Vi siete associati con Berlusconi 2 la vendetta. Mi sorprende che il M5S faccia il pesce in barile. Se quello che sta facendo Salvini l’avesse fatto Berlusconi, il M5S sarebbe sceso in piazza. Quando uno si siede alla poltrona, Madonna come si appiccica! In questo Paese cambia tutto per non cambiare niente. È grave che Di Maio dica che sono fatti che riguardano il passato. Qui stiamo parlando di una vicenda di ieri, perché è ieri che il ministro dell’interno ha attaccato la Magistratura”.

Il giudizio di Di Pietro su Salvini e il Nuovo Governo

Poi Di Pietro tira le somme e legge la sua sentenza:

“Fra poco assisteremo a quello che ha fatto Berlusconi che è andato al governo per farsi le leggi per non farsi processare. Faranno anche loro leggi per impedire ai magistrati di fare il loro dovere? Il problema grave è che adesso abbiamo un Berlusconi più giovane al governo, ne prendiamo atto. Quel che è più grave è che gli alleati di questo governo hanno ottenuto il consenso popolare perché si opponevano a questo.”

E mettendo il dito nella piaga alla polemica già sollevata in parte dalla rivista Rolling Stone, aggiuge:

Oggi tacciono, ma il loro silenzio è un silenzio complice, è un silenzio criminale. Chi sta nelle istituzioni e viene condannato se la prende col magistrato, anziché correre dal magistrato a dimostrare la propria innocenza. Il problema è che innocente non è. È come quello che se la prende col medico perché gli dice che ha un tumore. Un ministro dell’interno non può dire che quella è una sentenza politica e che il Capo dello Stato deve intervenire contro i magistrati. Se non esiste più l’indipendenza del magistrato, è finita la democrazia. Anche io sono stato attaccato per aver fatto sentenze politiche, ma mica era colpa mia se quelli rubavano”.