Camilleri, il papà di Montalbano, attacca Matteo Salvini: “Lo stesso consenso che sentivo per Mussolini…”

Matteo Salvini
Andrea Camilleri, papà di Montalbano: Salvini, il nuovo Mussolini

Andrea Camilleri prende una posizione: anche lui si schiera contro Matteo Salvini. Il Ministro dell’Interno ha un altro nemico, il papà di Montalbano

Ormai va di moda andare contro a Matteo Salvini e alla sua politica. Il Ministro dell’interno questa volta deve fare i conti con Andrea Camilleri: lo scrittore- celebre per la serie di Montalbano- ha espresso il suo parere circa la politica anti immigrazione del Ministro e non è stato di parole gentili nei suoi confronti. Ma ormai sono tanti che si scagliano contro il Ministro, in particolari volti noti del mondo dello spettacolo e della musica, come Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, I Negramaro, etc.

Salvini come Mussolini per Camilleri

Non ha usato mezzi termini per definire Matteo Salvini un po’ il Mussolini di oggi Andrea Camilleri. Il papà del Commissario Montalbano ha molti anni di esperienza e secondo il suo punto di vista, il consenso che stanno manifestando gli italiani nei confronti del vicepremier ha qualcosa di tetro, spaventoso e soprattutto già visto.

Per lo scrittore, infatti, Salvini rappresenta una figura simile a quela che Mussolini rappresentava nel secolo scorso. Queste le sue esatte parole:

“Non ho rimpianti per il passato. Però questo è davvero un brutto passaggio nella storia italiana che temo non abbia paragoni con altri periodi”.

Camilleri e le parole contro Salvini

Lo scrittore si lascia andare al suo pensiero sul Ministro dell’Interno in un’intervista rilasciata a la Repubblica, dove definisce l’Italia di oggi:

“un paese che torna indietro, come i gamberi. È come se avesse cominciato a procedere in senso inverso, smarrendo le importanti conquiste sociali che aveva realizzato in passato. Se devo essere sincero, io non riconosco più gli italiani”

Un paese cambiato, ma che in fondo per Camilleri, commette sempre gli stessi errori.Sul leader della Lega, Matteo Salvini commenta:

“Non voglio fare paragoni ma intorno alle posizioni estremiste di Salvini avverto lo stesso consenso che a dodici anni, nel 1937, sentivo intorno a Mussolini. Ed è un brutto consenso perché fa venire alla luce il lato peggiore degli italiani, quello che abbiamo sempre nascosto”.

Il papà del Commissario Montalbano poi precisa:

Quale? “Prima di tutto il razzismo. Noi ci siamo riparati dietro l’immagine stereotipata di ‘italiani brava gente’, ma non è sempre stato così, specie nell’Africa Orientale. Su questo preferisco sorvolare. Però ricordo ancora le scritte che mi accoglievano a Torino negli anni Sessanta quando andavo a lavorare nella sede Rai: ‘Non si affittano case ai meridionali'”.

Infine, lo scrittore termina così il suo pensiero:

“Una delle mie più grosse pene è proprio questa: a novantatré anni, a un passo dalla morte, mi trovo a lasciare a nipoti e pronipoti un’Italia che non mi aspettavo di lasciare in eredità. I miei uomini politici si chiamavano De Gasperi, Togliatti, Nenni, Sforza. Avevano un preciso concetto dello Stato e di quello che si poteva fare del paese. Abbiamo ricostruito l’Italia, ora la stiamo risfasciando. Per questa ragione sento di aver fallito come cittadino italiano. E mi pesa molto”,