Roberto Saviano è stato poche ore fa querelato da Matteo Salvini. Adesso potrebbe finire in guai seri, il pagamento di una multa è quasi sicuro
Poche ore fa, Matteo Salvini ha fatto sapere via social di aver querelato Roberto Saviano e di aver quindi mantenuto la promessa. La querela e partita e adesso a Saviano toccherà fare i conti con le conseguenze.
Saviano e la querela di Salvini
La querelle tra Roberto Saviano e Matteo Salvini dura ormai da mesi. I due, ancora prima che il Governo venisse formata attraverso l’improvvisa alleanza, si sono sempre beccati. Entrambi viaggiano su binari diversi, quasi opposti soprattutto circa alcuni temi: in particolare l’immigrazione. Il Ministro dell’Interno prova ad arginare il fenomeno qui in Italia chiudendo i porti ma questo provoca spesso la morte in mare di diversi migranti.
Ovviamente, Salvini fa il suo lavoro e sostiene che per evitare inutili stragi bisognerebbe risolvere il problema alla fonte e agire sugli sbarchi dalla costa libica, mentre Saviano sostiene un dovere dell’Italia quello dell’accoglienza, senza limite. Gli italiani però sono, in maggioranza, più vicini al pensiero del vicepremier leghista che, nonostante sia al governo da pochi mesi, è riuscito già a limitare fortemente il fenomeno.
Le conseguenze per Saviano
Lo scrittore napoletano, ha provocato più volte il Ministro dell’Interno e di tutti risposta, quest’ultimo l’ha accontentato: querelato. Il motivo della querela nasce dalle parole molto forti usati dallo scrittore di Gomorra contro il vicepremier. Più volte, infatti, l’ha definito Ministro della Malavita, come a sottolineare una sua vicinanza alla criminalità organizzata. Per non parlare dell’ultimo attacco dove ipotizza che Salvini goda nel vedere bambini morire in mare.
Insomma, una querela istigata quella per Saviano. Adesso però che la querela è stata fatta, cosa rischi veramente lo scrittore? Il reato di Roberto Saviano è quello di diffamazione. Ci sono poi dei possibili aggravanti, che possono rendere la pena più forte.
Multa o carcere?
Se le aggravanti speciali venissero riconosciute, queste comporterebbero un aumento della pena edittale prevista dall’art. 595 c. 1 c.p. (reclusione fino ad un anno o multa fino a 1.032 euro) in caso di:
- attribuzione di un fatto determinato (c. 2): più risulta credibile l’offesa più aumenta la pena, la reclusione fino a due anni o la multa fino a 2.065 euro;
- se offesa è arrecata a mezzo stampa, pubblicità, atto pubblico (c. 3) la reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore a 516 euro;
- offesa arrecata a corpo politico,(c. 4) la pena aumenta di un terzo rispetto alla pena base.