Davide Astori, l’autopsia: a distanza di mesi, l’inquietante verità

Astori
Verità sulla morte di Astori

Quello che è emerso dall’autopsia gela il sangue nelle vene. Il povero calciatore della Fiorentina è morto lasciando nel dolore la sua famiglia, ma adesso emerge la verità

Qualche mese fa è stata disposta l’autopsia sul corpo del calciatore morto Davide Astori. Il capitano della Fiorentina è morto improvvisamente nel senno, la sera prima che si disputasse una partita contro l’Udinese.

Astori, la sua salute compromessa

Nell’autopsia di Davide Astori, in parte resa nota mesi scorsi di legge: “Morte cardiaca senza evidenza macroscopica, verosimilmente su base bradiaritmica”. In sostanza, il cuore del calciatore ha rallentato inesorabilmente fino a fermarsi del tutto. Il calciatore è morto nel sonno per una bradiaritmia.

L’esame autoptico sul corpo di Davide Astori, morto nella notte tra sabato e domenica in una camera dell’Hotel Là di Moret di Udine, ha avuto luogo proprio a Udine. A farsi carico dell’autopsia, il direttore del Centro di patologia vascolare dell’Università di Padova Gaetano Thiene e all’anatomopatologo Carlo Moreschi sulla base del fascicolo aperto dal da Procuratore Antonio De Nicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.

Il dolore della famiglia

L’autopsia era necessaria ai fini di assicurarsi che  Astori fosse morto per una tragica fatalità, in uno di quei rari casi di morti cardiache improvvise di atleti giovani. Adesso il giocatore è sepolto in un cimitero in provincia di Bergamo, dove ci sono altri familiari.

La Fiorentina, qualche mese fa, ha chiesto di poter partecipare con la nomina di un proprio consulente ma la Procura ha respinto la richiesta. L’avvocato Raffaele Conte, nominato legale del club toscano, disse infatti per giustificare la richiesta:

“Non lo abbiamo chiesto a tutela della Fiorentina. Lo abbiamo fatto perché tenevamo a partecipare per acclarare e sapere quali sono le cause della morte ritenevamo di poterlo fare quale persona offesa o danneggiata dal reato. La Procura ha ritenuto invece che siano persone offese solo i prossimi congiunti. Noi siamo persone danneggiate dal reato e siccome l’articolo 360 prevede l’avviso solo alla persona offesa hanno ritenuto che, nella veste di danneggiati, non fossimo legittimati a poter partecipare in questa fase”.

Quello che resta ormai è solo un grande dolore e un rammarico: si poteva fare qualcosa prima? Si suppone che con controlli più accurati, forse Astori potrebbe ancora essere qui.