Imbarazzo M5s, il minisindaco fa 10 errori in 18 righe di lettera: “Come Totò”

M5S
La Figuraccia del movimento cinque stelle, un minisindaco scrive una lettera piena di errori

In un articolo di Lorenzo De Cicco, la lettera del Minisindaco del M5s viene passata al setaccio: una miriade di errori per pochissime righe

Il minisindaco del M5s, un grillino dell’XI municipio di Roma (155mila abitanti come Livorno o Cagliari) ha spedito all’assessorato all’Urbanistica pochi giorni fa una lettera che è risutata essere piena di errori, la polemica sui social.

Una lettera piena di errori

Una lettera piena di errori quella che il minisindaco del M5s ha inviato all’assessorato per definire il percorso che Virginia Raggi avrebbe dovuto fare durante la visita, per l’appunto, nelle strade di Corviale e del Portuense. Si legge, nella missiva, che la Raggi  avrebbe dovuto passare per «Vigan Pia» (che si immagina sia Vigna Pia), si legge, dove «è stata una biblioteca». Ovviamente anche la punteggiatura lascia a desiderare e piuttosto che i due virgolette, ci sono due punti.

Insomma, un errore dopo l’altro, un vero disastro. Sembra scritta da un bambino dell’elementari ripetente. Infatti, si legge nel commento sopra la stessa lettera:

«Chi l’ha scritta? Totò?»

Il paragone con Totò

Il riferimento al grande attore ha reso perfettamente l’idea. Il paragone è stato fatto dal consigliere di opposizione, Maurizio Veloccia, cerchiando con la penna rossa, come farebbe un maestro delle elementari, gli strafalcioni del presidente pentastellato. L’esponente del Pd sottolinea che non è uno sherzo, purtroppo:

«Sembra uno scherzo, ma non lo è. Mi chiedo se il vertice di un municipio della Capitale possa scrivere una lettera ufficiale così, con tanta sciatteria».

Come si chiama l’autore della lettera? Mario Torelli, 63 anni, ex poliziotto che si gustifica:

«La lettera? Non l’ho scritta io, ma una mia assistente, una segretaria. La verità? Io l’ho solo firmata e non l’ho neanche letta»

Poi aggiunge, per chiarire la sua posizione (ma in parte peggiorandola):

«Ma no, questo non era un documento di particolare importanza, riguardava l’itinerario della visita della sindaca, un tragitto. Le lettere importanti io le leggo sempre. Sa, ogni giorno devo firmare tanti fogli, non posso avere il tempo per occuparmi di tutto».

Il mini sindaco cerca di minimizzare parlando di pochi “refusi“.