Tiziano Ferro, la drammatica verità: “Squattrinato, senza una lira. Il Mutuo non…”

Ferro
Tiziano Ferro e i problemi economici

Il noto cantante Tiziano Ferro, amato in tutto il mondo, in un’intervista ha raccontato i motivi che l’hanno spinto ad isolarsi dopo i primi anni di successo

Non è tutto oro quello che luccica e questo Tiziano Ferro lo sa benissimo. Il cantante è stato sempre molto restio a parlare della sua vita privata, ma a volte raccontare come stanno le cose può spiegare lati di una personalità sicuramente molto sensibile e particolare.

Ferro, il momento buio della sua vita

Siamo abituati a vedere le star come Tiziano Ferro sempre allegre, all’apice del successo e sorridenti ma non è sempre vero ciò che vediamo. O meglio, è vero a metà. Il successo a Tiziano Ferro ha cambiato la vita, ma non immediatamente. Era giovanissimo quando ha visto spopolare le sue canzoni, ma forse non era pronto a gestire tutta un’improvvisa popolarità e questo l’ha portato a vivere alcuni problemi economici.

Avere fama e successo non significa per forza navigare nell’oro. Il cantante romano che continua a far innamorare nel mondo con le sue canzoni, qualche tempo fa ha raccontato ai microfoni di Fanpage del suo periodo non troppo sereno.

Le angosce di Tiziano Ferro

Siamo abituati a pensare che star del suo calibro vivano in ricchezze abbondanti, ma non è esattamente così, almeno non subito. Il cantante nell’intervista racconta che ha visto il successo esplodergli all’improvviso tra le mani e travolgerlo come un’onda gigantesca e lui non aveva alcuna protezione:

“La mia situazione economica era completamente scollata dalla celebrità. Mi sono ritrovato senza privilegi e squattrinato. Era un problema anche affrontare un tenore di vita all’altezza della situazione. Temevo la sindrome della popstar: l’isolamento.”

Il cantante non avrebbe mai immaginato di vivere una così grande metamorfosi e inizialmente non aveva i mezzi per affrontare il tutto:

Non era quella la realtà che avevo immaginato per me. Avevo degli amici che a ventitré anni si stavano laureando in giurisprudenza, scienze della comunicazione o medicina, e io lì a fare dischi, senza imparare niente di nuovo. E senza un lira. Per farla breve non potevo accendere un mutuo per comprarmi una casa”