Per il ministro dell’Interno Salvini non c’è nessuno “choc” nell’annuncio contro gli “zingari” fatto oggi da una capotreno di Trenord. La dipendente va tutelata
Matteo Salvini è dalla parte della capotreno che rischia il licenziamento per una frase razzata scritta nel suo treno.
Salvini in difesa della capotrena
Il Ministro dell’Intero Salvini ha subito mostrato la sua solidarietà alla capotreno accusata di essere una razzista. Sulla sua pagina facebook scrive:
“Giù le mani dalla capotreno”
Il segretario del Carroccio appoggia la capotreno della linea Milano-Mantova. E rincara la dose contro chi minaccia il suo licenziamento:
“Invece di preoccuparsi per le aggressioni a passeggeri, controllori e capitreno – dice il ministro – qualcuno si preoccupa dei messaggi contro i molestatori. Viaggiare sicuri è una priorità!”.
L’annuncio contro gli zingari
L’annuncio è stato rilevato il 7 luglio scorso, intorno alle 12.50: i passeggeri del treno regionale 2653 sentono uno strano messaggio rilanciato dall’altoparlante del convoglio. Il messaggio- pronunciato da una voce femminile- diceva:
“I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i coglioni”.
Dopo una prima indagine interna sembra che il responsabile sia stato individuato e si tratterebbe di una dipendente. Ora la donna rischia il licenziamento e anche di finire in tribunale.
L’intervento di Salvini
Il Ministro non poteva essere indifferente a quest’ennesimo caso di cronaca. Ovviamente, il Pd ci ha subito ricamato sopra definendo l’episodio molto grave. Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni ha detto:
“Anche se Trenord è intervenuta e ha annunciato l’avvio di un indagine interna, l’episodio resta molto grave e non deve essere minimizzato. L’utilizzo improprio degli altoparlanti è di per sé un fatto grave, ma i commenti razzisti lo sono ancora di più”
Poi ha continuato:
Mi auguro che sia fatta chiarezza quanto prima e che fatti simili non solo non si ripetano più, ma che si intervenga seriamente per garantire adeguati standard qualitativi del servizio nei confronti degli utenti. Tutte cose che purtroppo oggi non sono garantite”.
La Lega però difende la capotreno. Alessandro Morelli interviene e dice la sua:
“Ancora una volta si rischia di buttare una croce su qualcuno che la croce se la porta addosso tutti i giorni, dovendo lavorare in situazioni di precarietà, non in sicurezza, e soggetto a continue aggressioni, verbali e fisiche”
Poi conclude il suo sfogo:
“L’unico premio che andrebbe dato a questi eroi capitreno sarebbe assicurare loro di poter lavorare in sicurezza”. Insomma: “Nessuno tocchi la capotreno”.