Renzi sa benissimo che basta poco per sporcare un nome ed è per questo che nella questione che riguarda i soldi che suo cognato avrebbe fatto sparire, insieme ad altri, lui non vuole che i giornali ci marcino sopra: lui non c’entra nulla.
Matteo Renzi l’ha scritto chiaro e tondo: con i soldi che avrebbe fatto sparire il cognato Andrea Conticini lui non vuole entrarvi. Sul suo profilo Facebook il segretario del PD scrive:
“Prendiamola sul ridere, dai, che forse è meglio così. Dopo i sacchetti di plastica, le Lamborghini di Ibiza, i servizi segreti in Consip, i finti fratelli portaborse, le cugine imprenditrici, la pagliacciata ‘dell’aereo di Renzi’ arriva adesso – tenetevi forte – la vicenda dei bambini africani”.
L’ex segretario del Pd, fa ovviamente riferimento all’indagine della Procura di Firenze – resa pubblica nel 2016 dal quotidiano La Nazione – su Andrea Conticini, cognato dell’ex premier. Conticini sarebbe indagato con i fratelli per riciclaggio di denaro proveniente da alcune associazioni umanitarie.
Dal suo account Renzi fa sapere, come stanno veramente le cose e cosa intenzione di fare contro chi prova a marciarci su:
“Un’indagine aperta da ben due anni su un fratello del marito di una mia sorella per presunte irregolarità (presunte), nel suo lavoro di dirigente della cooperazione. Prove? Dopo due anni di indagini non risultano, le vedremo al processo. Ma tanto basta solo evocare la vicenda per andare sui giornali oggi con un’altra condanna: quella dei titoli a effetto. E con i social che sputano sentenze”
L’ex leader de, tuona:
“Vedremo che cosa diranno le sentenze. Anche quelle per risarcimento danni perché essere buoni va bene, ma il mutuo di casa lo pagheremo con i risarcimenti”.
Non manca, nel post anche un po’ di ironia:
“Sono in grado di svelarvi la prossima mossa, ciò che accadrà alla ripresa. Dopo i sacchetti di plastica, l’aereo di stato e i bambini africani a settembre mi accuseranno anche di essere stato – udite, udite – il vero mandante del mostro di Firenze”.
Su Matteo Renzi le voci non sono mai mancate.
L’ex leader ha infine concluso così il suo post:
“E qualcuno magari ci crederà pure. Oppure diranno che non ero io, ma sicuramente c’era un mio lontano cugino che passava da quelle parti. Del resto sono pure stato eletto in quel collegio!”.
E con il solito sarcasmo conclude:
“Qualcuno prima o poi si farà delle domande su come sia possibile questa campagna di falsità continua. Ma il tempo è galantuomo, basta non avere fretta. E noi non l’abbiamo. Vi auguro buone vacanze, amici. Godetevi San Lorenzo, la notte dei desideri. E quando stasera cadrà una stella esprimete un desiderio positivo anche per chi ci insulta: si stancheranno loro, si stancheranno prima di noi. Perché noi siamo più forti delle loro bugie, del loro rancore, del loro odio”
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