Il Premier Conte non trova giusto che la revoca debba costare così tanto allo stato e da avvocato, ha avuto dei maestri e sono proprio che sfoderano un’arma segreta contro i Benetton, in particolare il professore Guido Alpa.
L’avvocato e professore di diritto civile Guido Alpa, maestro del premier Conte, ha riferito:
“Se c’è la prova della colpa non si deve pagare niente”.
E’ proprio lui a spiegare perché sul caso del ponte Morandi di Genova e la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia il governo non deve sborsare nulla. Pare che lo stato abbia tutte le carte in mano per rovinare la famiglia Benetton, piuttosto che pagare la penale da 20 miliardi (i futuri utili eventualmente non incassati) che dovrebbe versare loro lo Stato per l’annullamento del contratto.
Alpa sottolinea come il fatto che la società sia colpevole della tragedia permette allo stato di evitare la penale:
“C’è una disposizione del codice degli appalti (l’articolo 176 che recepisce l’articolo 44 della direttiva europea sugli appalti del 2014 n.23) che prevede la risoluzione del contratto di concessione quando c’è o la colpa della stazione appaltante o la colpa del concessionario.”
Il professore continua spiegando:
Una volta accertata la colpa, l’articolo 1453 del codice civile stabilisce che in caso di inadempimento del concessionario, il creditore – che in questo caso sarebbe la stazione appaltante – può chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. Un risarcimento che può avvenire anche in forma specifica chiedendo che venga ripristinato il patrimonio che è stato leso con la ricostruzione del ponte a carico di Autostrade”.
Un iter con nessun legame con le senteze
Il professore di diritto spiega che questo iter è del tutto slegato dalle sentenze dei magistrati sul crollo, perché, continua:
“può non esserci reato ma esserci inadempimento. Bisogna analizzare come si sono comportati nell’adempimento della concessione. E qui c’è un elemento in più che nessuno ha ancora messo in evidenza ed è il fatto che questo tratto di autostrada non è più fruibile perché è crollato il ponte. Vuol dire che, nel caso fosse accertata la colpa del debitore, a suo carico ci sarebbe anche l’impossibilità di svolgere la prestazione”.
Delle parole che fanno sperare in bene: si può revocare la concessione senza necessariamente pagare penali o comunque non penali così assurde e inaccettabili, soprattutto dopo il caso che ha sconvolto il capoluogo ligure.
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