Registrare la voce – Il compressore

Compressore

Il compressore è spesso il dispositivo meno conosciuto e quindi, impiegato in maniera errata.
La voce umana ha una dinamica molto ampia: va da un sussurrato al grido potentissimo.
Fosse quest’ultima la dinamica del canto di un determinato brano, dovremmo fare in modo che al momento del grido non si generi distorsione.

La registrazione del sussurro invece, avrebbe di conseguenza un livello troppo basso e sarebbe soffocata dagli altri suoni del mix.
Per risolvere tale problema, potremmo abbassare il livello di registrazione nel momento del grido e aumentarlo nel momento del sussurro.

Questo è ciò che fa un compressore in maniera automatica; sostituendoci con maggior precisione e velocità di intervento.
Tuttavia è necessario impostare alcuni valori, affinchè il compressore lavori secondo le nostre esigenze:
Settare un valore di soglia (threshold) significa dire al compressore quando intervenire.

Scegliere un rapporto di compressione (ratio), indica quanto intervenire, mentre i valori di attacco e rilascio (attack e release) indicano al compressore, come comportarsi nel tempo.
Generalmente il livello di soglia è tarato in dB e un buon settaggio iniziale, per la compressione della voce, sta tra i -10 e i -3 dB.

E’ bene inoltre, settare un tempo di attacco molto veloce (fast), per evitare di far intervenire il compressore in ritardo rispetto ai picchi improvvisi; e un tempo di rilascio lungo o, quando è possibile, lasciarlo gestire in automatico dalla macchina.

Ci sarà da settare anche il tipo di pendenza che avrà la curva (knee) di intervento del compressore, cioè se esso reagirà bruscamente (hard) o dolcemente (soft) nel momento in cui il segnale supererà il livello di soglia.

Per la voce la scelta cade su soft, ma in qualche caso sarà bene sperimentare anche l’opzione hard.
Di solito il rapporto di compressione per la voce va giocato tra 2:1 (per un canto moderato) e 5:1 (per un canto con maggior dinamica).

Attraverso la compressione quindi, si cerca di addomesticare il canto senza comprometterne la dinamica.
Uno stratagemma, da utilizzare in un brano in cui la dinamica della strofa è molto diversa dalla dinamica del ritornello, consiste nell’applicare alle due parti un diverso grado di compressione.

Registratele separatamente personalizzando per ciascuna parte il livello di registrazione e compressione.
Saper utilizzare la tecnica di allontanamento-avvicinamento al microfono in relazione alla minore-maggiore emissione, aiuta a non scegliere settaggi troppo “violenti” sul compressore; come alti rapporti di compressione o abbassamenti consistenti del livello di soglia.

Per quando riguarda il limiting, altro non è che una funzione di compressione in cui il rapporto ha valori da 8:1/10:1 fino all’infinito.
Va utilizzata quando i picchi sono altrimenti ingestibili e quando si vuole che il segnale non oltrepassi un determinato livello.

La diffusione di compressori virtuali, disponibili come plugin per programmi di registrazione ed editing, ha determinato un cattivo utilizzo dei compressori; infatti gli ottimi rapporti segnale/rumore che oramai offrono tutte le schede o i registratori digitali permettono di registrare il segnale sufficientemente basso in modo da non aver alcun problema di sovramodulazione, di andare cioè oltre gli 0 dB; quindi si fa una passata di compressione su tutta la traccia (con rapporti spesso alti e livello di soglia molto basso) e così anche i segnali bassissimi diventano udibili.

Tuttavia questo modo di procedere è errato.
Anche per il digitale, come per l’analogico, vale la legge che maggiore è la “quantità” del segnale originale che si riesce a registrare, meglio è.
Ovviamente, per “quantità” non s’intende il livello perché potremmo avere un segnale molto basso che poi viene innalzato aumentando la sensibilità della registrazione.

Nella catena degli stadi di guadagno: il preamp del mic, il preamp di canale del mixer, il preamp della scheda e qualsiasi altro stadio di guadagno ci sia in mezzo, deve fare il suo lavoro al meglio ed equilibratamente, evitando che in uno stadio ci sia un guadagno troppo basso e in quello successivo troppo elevato; soprattutto se gli stadi sono analogici.

L’attenzione al livello deve esserci a partire dalla fonte; e quando possibile, è bene che la nostra emissione vocale sia sufficientemente sostenuta, compatibilmente col brano.