I Ferraro in Tutto può succedere: la famiglia che tutti vorrebbero

I Ferraro

Nel mese di giugno ha avuto inizio la terza stagione della fiction Tutto può succedere, che ha visto come protagonista Pietro Sermonti. La nuova stagione, malgrado il periodo in cui è andata in onda su Rai uno ha ottenuto ottimi ascolti. Questo dato conferma il grande legame instaurato con i milioni di telespettatori italiani. La trama ha avuto la capacità di attirare il pubblico: nei membri della famiglia Ferraro ogni persona si rivede.

I Ferraro: una famiglia esemplare

I Ferraro rappresenta il modello di famiglia che ogni individuo vorrebbe avere, per affrontare momenti difficili e sentire il supporto dei propri cari. Può essere definito un esempio non facilmente realizzabile. In molti casi le famiglie non sono unite nel modo in cui abbiamo visto nella fiction.

Il talento del cast degli attori

Ogni attore di Tutto può succedere ha dato un contributo rilevante per il successo della serie. Giorgio Colangeli ha avuto la possibilità di mettersi a confronto con un personaggio dalle grandi responsabilità. Emma ed Ettore sono due personaggi fondamentali capaci di tenere unita la famiglia e pronti a supportare i figli.

Lo stile unico della fiction di Rai uno

Va sottolineato la bravura dell’attore Alessandro Tiberi che ha interpretato per tre stagioni il ruolo del fratello minore di Alessandro, Carlo. Ogni persona che ha visto la serie ha avuto momenti di commozione e di ricordo, immedesimandosi nella situazione dei personaggi. Anche le giovani attrici, come Matilda De Angelis e Benedetta Porcaroli hanno dato una prova significativa.

Due attrici di grande bravura

Hanno interpretato rispettivamente i ruoli di Ambra e Federica, due ragazze che prendono decisioni importanti nella loro vita. Rappresenta il sogno di tutti rimanere sempre uniti con la propria famiglia: ma nella società di oggi sta diventando molto difficile. Tutto può succedere può avere somiglianze con Un medico in famiglia. I fan sperano nella quarta stagione della serie di Lucio Pellegrini.