Effettuata la ripresa vocale, priva di effetti (dry), la voce dovrà avere una collocazione spaziale all’interno del mix.
Per conferire tale collocazione ed ambientazione, si utilizzano i riverberi e i delay; vediamone alcuni tipi:
I riverberi Room e Plate usati con parsimonia offrono calore e presenza.
Può essere utile registrare una seconda voce o copiare quella principale su un’altra traccia, equalizzarla differentemente dalla prima (magari togliendo un po’ di bassi), ritardarla leggermente e metterci un po’ di riverbero.
Prima di parlare dei delay, ricordate che il segnale ritardato viene percepito come un segnale separato solo quando il suo ritardo, rispetto al segnale originale, è maggiore di 30 millisecondi.
Con tempi di ritardo molto corti, intorno ai 50 millisecondi, la voce risulta ispessita e di maggior calore.
Intorno ai 100 millisecondi si ottiene la classica slap echo, con ripetizioni ben avvertibili.
In alcuni casi, la slap echo nasconde qualche lieve difetto d’intonazione e ammorbidisce le componenti sgradevoli.
Dopo i 100 millisecondi si parla di eco.
Mentre oltre i 100 millisecondi, si parla di effetti veri e propri.
Giocando con il numero delle ripetizioni, con la loro collocazione spaziale stereofonica, con i diversi tempi di ritardo, si possono ottenere effetti davvero particolari.
In qualche occasione, sulla voce, vengono utilizzati effetti quali il chorus e il flanger.