Zanzare killer: morta una 58enne, è la settima vittima in Veneto del virus ‘West Nile’

Un’altra vittima della Febbre del Nilo in provincia di Rovigo.

Una donna di 58 anni è deceduta dopo aver contratto la febbre del Nilo occidentale. La donna era già ammalata ma il virus West Nile ha letteralmente compromesso il suo già debilitato sistema immunitario. Si tratta della settima vittima nella regione Veneto dove i casi di persone infette ha superato la quota 100.

L’ultima vittima della febbre del Nilo è una donna di 58 anni di Trecenta in provincia di Rovigo. Secondo quanto comunicato dall’USL 5 Polesana, la donna era già malata, era affetta dalla febbre del Nilo occidentale, West Nile, dai primi di agosto. L’infezione ha portato ad una completa compromissione del sistema immunitario fino a giungere al decesso avvenuto ieri (giovedi 30 agosto).

Non si tratta di un caso isolato, in Veneto questo è il settimo decesso causato dal virus West Nile. La patologia è ricomparsa in regione dall’inizio dell’estate, appunto causando sette vittime, ma i casi di contagio nel territorio regionale superano quota 100.

Una situazione che desta sempre più preoccupazione

Massimo Galli, presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit) ha dichiarato:

“Quanto sta accadendo con i casi di West Nile dimostra la necessità improcrastinabile di un’intensificazione della lotta ai vettori, zanzare e zecche, visto che quanto è stato posto in atto finora non ha evidentemente sortito il risultato auspicato e che è altamente verosimile che condizioni climatiche come quelle di quest’anno possano ripresentarsi nel prossimo futuro. Serve quindi l’applicazione rigorosa dei piani di intervento e delle linee guida del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, e la loro ulteriore integrazione in un Piano nazionale di lotta ai vettori che tenga conto delle recenti esperienze”.

Il Veneto non è l’unica regione del bel paese a dover far fronte all’emergenza della febbre del Nilo, ci sono stati altri casi in altre regioni. Ci sono state vittime in provincia di Ferrara, 4 morti mentre in provincia di Ravenna i decessi sono stati 3. Una vittima la si è avuta anche a Mantova. Il contagio ha colpito anche il Friuli Venezia Giulia.

Il peggio non è ancora passato

Il peggio del contagio deve ancora colpire, ha spiegato qualche giorno fa Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta:

“C’è una reale allerta. La malattia sta vivendo quest’anno la più grande epidemia mai avuta in Europa e l’Italia, con Serbia e Grecia, è tra i Paesi più colpiti”

La Caramelli ha anche ricordato che l’epidemia di febbre del Nilo occidentale ha superato i 255 casi di persone infette in tutta Italia. Il virus della febbre del Nilo occidentale causato dal virus West Nile è trasmesso e diffuso dalle comuni zanzare del genere CULEX e solitamente è molto diffuso in Africa, Asia occidentale, Australia, America ed Europa.

Sintomi e cura

Nella maggior parte dei casi questa è una patologia asintomatica, ovvero non si presentano sintomi di nessun genere e questo accade a circa 80% delle persone contagiate, negli altri casi i sintomi principali sono il mal di testa e la febbre. Per contrastare e prevenire la febbre del Nilo non ci sono vaccini ne specifiche terapie per poterla curare.