“Brignano fa battute sulla morte orrenda di Pamela”: il comico si arrabbia

Brignano
Brignano criticato per la battuta su Melania, la ragazza uccisa

Una battuta, quella di Enrico Brignano che non è piaciuta a molti. Il comico è stato duramente criticato per aver tirato in ballo l’omicidio di Pamela

Enrico Brignano ha provato a difendersi contro chi lo accusa di aver fatto una battuta sconveniente sui fatti di Macerata, l’omicidio di Pamela Mastropietro.

Brignano, una battuta… una condanna

Il mestiere del comico non è semplice. Enrico Brignano lo sa bene. Il comico romano, anche se amatissimo, pochi giorni fa è stato al centro di numerose polemiche. Il motivo? Una battuta di troppo su un caso di cronaca che ha sconvolto il paese, il caso di Pamela Mastropietro di Macerata. La battuta in questione è questa:

“Alcuni dicevano sgozziamolo, facciamolo a pezzi, mettiamolo in valigia e buttiamolo via, come i fatti di Macerata”.

Una battuta che il comico romano ha fatto durante lo spettacolo Enricomincio da me allo Sferisterio di Macerata. I genitori della ragazza di sono sentiti offesi da queste parole.  Pamela Mastropietro. La ragazza si allontanò da una comunità di recupero, per poi essere uccisa e smembrata al termine di numerose violenze da parte del nigeriano Oseghale e i suoi complici.

Una battuta raccapricciante, Brignano si arrabbia

Brignano non ha apprezzato che per una battuta tutti lo accusassero di essere un mostro. Ed è per questo che il comico ha scritto di suo pugno una lettera aperta indirizzata ai familiari di Pamela. Ecco cosa ha scritto:

“La mia risposta arriva con qualche giorno di ritardo perché sono in tournée, sempre di corsa, e volevo dedicare del tempo a questo messaggio, che reputo importantissimo. Ho letto quanto riportato da un sito e da un quotidiano e sono rimasto senza parole, oltre che sinceramente addolorato.”

Poi continua puntando il dito contro i media che gonfiano le notizie:

Capita spesso che un piccolo giornale, per fare clamore e vendere di più, usi titoli che fanno scalpore e cavalchi notizie inesistenti, perché scrivere che ho fatto una battuta su una tragedia attira più lettori piuttosto che evidenziare un tutto esaurito di due sere con seimila persone e delle riprese televisive che hanno reso lo Sferisterio bellissimo, oppure l’ovazione finale! È per questo che vorrei dare la mia versione dei fatti, come atto dovuto alla famiglia Mastropietro che ha subìto una perdita tanto grave e brutale e che vive nel dolore.

Il comico spiega ai genitori della ragazza il motivo di quella battuta:

Ad un certo punto del mio spettacolo (che replico da tre anni) faccio delle imitazioni, raccontando dei miei inizi; le facevo davvero, su un treno. E dico tutte e le sere che tra la gente che mi ascoltava, qualcuno apprezzava, qualcuno non tanto, qualcun altro (in un’escalation di pensieri violenti ed esasperati dalle mie performance) voleva farmi a pezzi e buttarmi dal treno. Quella frase scritta in tempi non sospetti, mi è partita in automatico, forza dell’abitudine.

Brignano una lettera di spiegazioni

Enrico ha poi spiegato che quella battuta l’ha sempre fatta, tranne la puntualizzazione “di Macerata”:

Da nessuna altra parte in duecento repliche ho sentito l’esigenza di modificarla visto il gradimento, ma mentre la dicevo allo Sferisterio in un attimo mi sono reso conto di dove fossi e mi è istintivamente venuto da aggiungere, in realtà quasi a giustificarmi “purtroppo ricordando i fatti di Macerata”. E sono le esatte parole, perché possiedo la registrazione. Ho detto purtroppo, perché quella serie di esagerazioni, che solitamente generano risate nell’uditorio proprio in quanto “estreme”, in questo caso erano malauguratamente accadute sul serio e in un tempo troppo recente.

Infine puntualizza:

Questo è tutto. La mia voleva essere una tutela, è stata una frase istintiva rispetto a un testo che faccio sempre e che – mi preme dirlo – è stato un passaggio velocissimo di un secondo che non ha “gelato” l’arena in alcun modo. Inoltre, la sera successiva per non rischiare ho cambiato leggermente il testo proprio per evitare di riportare involontariamente alla memoria quei fatti tremendi.

Ovviamente il comico, alla fine, si scusa con i genitori di Pamela:

Se questo vi ha offeso, chiedo scusa, non era assolutamente nelle mie intenzioni. Anzi. Sono un comico, ma prima di tutto un uomo e, da un anno e qualche mese, anche padre di una bambina e ho il massimo rispetto del dolore altrui. Colgo l’occasione, se la cosa vi può essere gradita, per invitarvi al mio prossimo spettacolo, a dicembre, al Palalottomatica di Roma.

Un modo gentile per mettere fine ad una storia troppo gonfiata dai media:

Non per lo spettacolo in sé, che pure mi piacerebbe potesse regalare qualche minuto di distrazione a una famiglia così provata, ma per potervi incontrare ed esternare personalmente quanto ciò che vi è accaduto mi abbia colpito e addolorato e quanto sono lontano anche solo dal pensare di poter fare battute su una tragedia come la vostra. In merito al giornale e a chi ha scritto l’articolo e soprattutto il titolo, valuterò se agire o meno contro di loro. Quel che mi premeva – chiarire con la famiglia – credo e spero di averlo fatto. Il resto non ha importanza.
Un saluto.