Cure di scarsa qualità fanno più male dell’assenza di terapie

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L’articolo 32 della costituzione italiana definisce la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. L’articolo  aggiunge che lo stato garantisce cure gratuite agli indigenti. In effetti il diritto a ricevere cure adeguate non sempre trova una sua perfetta rispondenza nella realtà.

E’ quanto emerge da una ricerca, secondo cui il numero dei decessi causati da cure di scarsa qualità risulta cinque volte superiore rispetto alle morti determinate da patologie quali l’Aids, e tre volte più elevato rispetto ai decessi per diabete. Sostanzialmente quindi un’assistenza sanitaria di scarsa qualità fa più danni che non riceverla affatto. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista The Lancet.

Terapie di scarsa qualità e decessi: i dati nel mondo

Questi dati sono stati messi in evidenza dalla Lancet Global Health Commission. Tale progetto ha chiamato in causa 30 accademici ed esperti. In particolare da questo studio comparativo sulla qualità dei vari sistemi sanitari esistenti nel mondo, emerge che cure di bassa qualità si riscontrano negli Stati a medio e basso reddito, dove le cure di scarsa qualità sono responsabili dell’84% dei decessi che avvengono per cause cardiovascolari, della metà delle morti per patologie che colpiscono le donne prima o dopo il parto e del 61% delle malattie riguardanti i neonati.

Insomma tornando all’articolo 32 della nostra costituzione, perché la salute divenga effettivamente un diritto del cittadino e un interesse della collettività in ogni parte del mondo, è necessario investire sul sistema sanitario per far sì che possa garantire una assistenza medica di elevata qualità. In particolare Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Oms, così ha commentato i dati emersi da questa ricerca:

“La qualità dell’assistenza non è un dato di fatto. Ci vuole visione, pianificazione, investimento, compassione, esecuzione meticolosa e monitoraggio rigoroso anche della più piccola e remota clinica”