E’ accaduto a Eboli, in provincia di Salerno. Stando a quanto riportato da Il Mattino, una pensionata intenta ad alcuni lavori nell’orto si sarebbe provocata una ferita alla gamba con una cassetta della frutta.
L’ottantenne, sempre stando a quanto riporta il quotidiano campano, si sarebbe disinfettata la ferita da sola applicandovi una fasciatura. La lesione si è rimarginata poco dopo, ma quando il peggio sembrava ormai passato, è emerso che la gravità della ferita sarebbe stata sottovalutata.
Passati 15 giorni, la donna ha cominciato ad accusare problemi di salute. In particolare due i sintomi ricorrenti: l’anziana aveva problemi di deglutizione e contrazioni al viso. La pensionata viene quindi accompagnata all’ospedale di Santa Maria Addolorata, dove è sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.
In particolare la contrazione mascellare ha indirizzato i sanitari verso la diagnosi medica: si trattava del tetano. Individuata la patologia è stata quindi avviata la cura della stessa. Trattandosi di una malattia infettiva insidiosa è cominciata quindi la corsa contro il tempo per reperire il siero antitetanico, indispensabile per salvare la vita della donna.
Una volta reperito attraverso la consultazione degli ospedali e dei distretti dell’Asl di Salerno, la cura ha avuto inizio. Purtroppo nonostante i trattamenti sanitari che le sono stati prodigati, l’anziana è deceduta dopo un mese di ricovero nel reparto di rianimazione.
Il tetano è una malattia infettiva contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani. Il periodo di incubazione generalmente varia da 3 a 21 giorni. Non esiste un test specifico pertanto la diagnosi è essenzialmente clinica. Il trattamento consiste nella somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (Tig) e di antibiotici a base di penicillina.
La prevenzione del tetano avviene tramite la vaccinazione che in Italia dal 1938 è obbligatoria per i militari, a partire dal 1963 lo è anche per i bambini al secondo anno di vita, e per alcune categorie di lavoratori considerate maggiormente a rischio di infezioni, quali ad esempio i lavoratori agricoli.
Nel 1968 la somministrazione della vaccinazione antitetanica per i bambini è stata anticipata al primo anno di vita. Il vaccino si basa sulla inoculazione della tossina tetanica privata della sua tossicità in modo da stimolare, da parte del sistema immunitario, la produzione di anticorpi specifici contro la tossina.
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