Il dramma di Maurizio Ferrini: “Per campare costretto a chiedere l’elemosina…

Maurizio Ferrini

C’è sicuramente chi si ricorda di lui. Stiamo parlando di Maurizio Ferrini. Il comico e attore che un tempo era all’apice del successo, adesso la sua situazione è diversa dal passato. Ecco cosa è costretto a fare per vivere

Vi ricordate di Maurizio Ferrini? Un tempo era un attore e comico molto famoso della nostra televisione. Ecco che fine ha fatto oggi.

Maurizio Ferrini, dalla fama alla fame

Non proprio una bella carriera quella i Maurizio Ferrini. Era iniziata bene la sua strada per la fama ma non è finita come si immaginava. In un’intervista di qualche tempo fa riproposta da Libero il comico racconto di avere avuto in passato dei gravi problemi economici ma che adesso, grazie ai suoi angeli custodi sembra aver recuperato almeno in parte la sua vita.

L’ essere uscito dal radar dello showbiz era diventata, per lui, una jattura conclamata. Classe ’53, Ferrini è riemerso nella prima trionfale puntata della Domenica in di Mara Venier, l’attore è tornato sul palcoscenico. Si è ripresentato in TV come protagonista di una versione cialtrona di X Factor, travestito da milf tirolese ferocemente innamorata di Nino Frassica. Il pubblico di nuovo lo stima e lo applaude

«Oplà, rieccomi. I miei angeli sono stati Barbara D’ Urso, ma soprattutto Eleonora Daniele e la Venier che mi hanno richiamato nei loro programmi, nonostante per molti anni mi precedesse la voce che fossi un pazzo inaffidabile (e meno male che non mi attribuivano le dicerie sulla sfiga alla Mia Martini, sarei morto…). La maldicenza è una cosa orribile».

Ferrini era uno dei simboli della comicità anni 90. Aveva iniziato come battutista visionario alle Feste dell’ Unità («Devo tutto all’ Arci»); e dopo aver frequentato psicologia e medicina, e la scuola milanese per visual designer di Bruno Munari, si era avventurato in America. L’apice del successo arrivò nel 1985 esplose Quelli della notte Ferrini divenne l’ incarnazione della nuova ironia arboriana mescolata alla verve da Lenny Bruce romagnolo.

In una vecchia intervista Maurizio racconta anche dei problemi economici dei periodi più bui. A quanto pare, Ferrini è arrivato quasi al punto di  chiedere l’elemosina. Il racconto di quei giorni:

“Una volta mi hanno invitato a una festa e c’era anche un mio amico, il celebre scienziato Paolo Zamboni, quello che ha monitorato l’astronauta Samantha Cristoforetti in orbita. Mi sono avvicinato e gli ho detto senza pudore: “Paolo, ho bisogno di fare un po’ di spesa”. Mi ha messo in mano trecento euro, non mi sembrava vero di maneggiare banconote. Il passo successivo sarebbe stato chiedere l’elemosina per la strada”.

Dal successo all’ombra

Il suo motto “Non capisco ma mi adeguo” divenne un tormentone i suoi caratteri, dalla signora Coriandoli al venditore di pedalò, furono le maschere dell’ Italia andreottiana che si avviava verso la grande crisi comunque col sorriso. C’ era un tempo in cui lo chiamavano 4/5 volte al giorno per girare dei film. Una volta per lui arrivò un’importante telefonata pure di Sergio Leone in veste di produttore di In viaggio con papà con Carlo Verdone:

«mi chiese la disponibilità per il ruolo di Sordi, risposi: aspetti che chiedo consiglio ad Arbore. Poi, non so perché, forse ero in trance, ma lo tenni sulle spine e gli dissi di no. Da allora divenni “lo stronzo che disse no a Sergio Leone”, e il cinema cominciò a rigettarmi come un corpo estraneo. Il bello è che avevo rimosso la telefonata come quando fai un frontale in autostrada».

Aurelio De Laurentiis lo cercò per un ruolo in Yuppies, e lui rifiutò con sdegno («era una parte che con me non c’ entrava un cazzo»). Anche un altro ilm con il regista Giuseppe Bertolucci rifiutò:

«Mi chiamò per cucirmi addosso un personaggio che non mi sentivo. Rifiutai. E fu la fesseria definitiva, uscii dai giri del grande cinema romano di sinistra prima ancora di entrarci…».

La signora Coriandoli lentamente sparì:

«Da allora ho speso quasi tutti i soldi che avevo. Sono arrivato al punto di fare serate a 300 euro, quasi a chiedere l’ elemosina. Ero entrato in depressione, l’ unica cosa che continuava a girare era la creatività. Ho prodotto talmente tante opere di visual art che ora vorrei farne una mostra…».

Oggi finalmente è tornata sulle scene anche grazie all’ amica-produttrice Sonia Guglielmi, Ferrini progetta un film:

«sull’ anatomia del comunista romagnolo, il figlio della signora Coriandoli metafora di un’ Italia nascosta che ho sempre maldigerito».

E noi, non vediamo l’ora di vederlo.