Ameba killer mangia-cervello uccide un surfista 29enne: cos’è questa infezione

Ameba killer

Una ameba in grado letteralmente di divorare il cervello umano. La storia raccapricciante di cui ci accingiamo a darvi conto, arriva dagli Stati Uniti.

Fabrizio Stabile, il surfista divorato dall’ameba killer

Stando a quanto si apprende, Fabrizio Stabile, un surfista di 29 anni, originario del New Jersey, è morto dopo aver ingoiato nella piscina di un parco acquatico la Naegleria Fowleri, una ameba che uccide nel 98% dei casi. Il giovane si trovava in vacanza al Cable Park e Surf Resort di Waco, in Texas, dove vengono create onde artificiali e quindi vi si allenano molti surfisti. Stando a quanto è stato riportato dai media americani, il ragazzo ha iniziato a sentirsi male lo scorso 16 settembre.

Quel giorno stava tagliando il prato di casa quando ha cominciato ad accusare un violento mal di testa. Nonostante gli analgesici presi durante la notte, la mattina seguente i dolori non gli sono passati, inoltre non era più in grado di parlare. A questo punto la madre lo ha accompagnato in ospedale. Inizialmente i medici pensavano che potesse trattarsi di una meningite batterica, ma le sue condizioni si sono aggravate rapidamente.

Solo dopo 4 giorni i medici scoprono che il ragazzo aveva contratto il parassita Naegleria Fowleri, ma purtroppo era troppo tardi per poter intervenire. Il giovane è morto esattamente un giorno dopo, il 21 settembre.

Ameba mangia cervello: cos’è

Si tratta di una infezione estremamente grave nell’uomo. In particolare può essere causa della meningoencefalite amebica primaria che infetta il sistema nervoso centrale. Questa ameba ha delle dimensioni minuscole, misura appena 20 micrometri ovvero millesimi di millimetro e può infettare anche i mammiferi.

L’uomo rischia di contrarlo nuotando in fiumi o laghi o effettuando dei lavaggi al naso con acque infette. Anche il nuoto in piscina può rappresentare un rischio se i filtri non vengono puliti adeguatamente. Ed è proprio dal naso che entra il parassita, quindi arriva al cervello passando lungo il nervo olfattivo. Qui inizia a moltiplicarsi rapidamente nutrendosi del tessuto cerebrale. La malattia è letale nel 90% dei casi. Pertanto per prevenire questa infezione, i nuotatori e chi pratica sci d’acqua dovrebbe prestare molta attenzione a non fare entrare acqua dal naso.

I casi al mondo

Stando alle statistiche dei Centers for Disease Control, tra il 2008 e il 2017 si sono verificate 34 infezioni. Inoltre su 143 casi registrati tra i 1962 e il 2017 solo 4 persone sono riuscite a  sopravvivere.