Leucemia linfoblastica: nuova sorprendente cura!

leucemia linfoblastica
Trovata una terapia per curare la leucemia linfoblastica, patologi che colpisce essenzialmente i soggetti fino a 14 anni!

Tgcom 24 ci parla di una terapia cellulare personalizzata che sembrerebbe essere efficiente contro la leucemia linfoblastica acuta, un tipo di leucemia che colpisce essenzialmente in età infantile e che spesso diventa incurabile. Il nuovissimo e sorprendente studio è stato condotto alla University of  Pennsylvania e i risultati pubblicati sul New England Journal of Medicine. Potrebbe quindi essere la svolta per un qualcosa di davvero unico, mai accaduto prima che porterebbe dei miglioramenti enormi al progresso medico e alla ricerca. 

 

Leucemia linfoblastica: di cosa si tratta?

La leucemia linfoblastica è un tumore del sangue che si caratterizza per l’alto e sproporzionato numero di linfociti nel sangue e nel midollo osseo. Pur avendo ottime capacità di avanzamento, la malattia è piuttosto rara negli adulti, colpendo soprattutto soggetti in età infantile. Il periodo più a rischio infatti va dagli 0 ai 14 anni, e nonostante la massima attenzione e lo zelo per garantire a questi giovani pazienti tutte le cure possibili, malgrado tecniche molto avanzate ed efficaci come il trapianto di midollo osseo, talvolta la leucemia linfoblastica si scopre incurabile e totalmente insensibile ai farmaci.
Data la tenera età degli sfortunati pazienti, la possibilità di una cura potrebbe davvero spalancare le porte di un nuovo mondo per tutti coloro che hanno sofferto e che tutt’ora soffrono per la mancanza di prospettive e per la paura di vedere una vita così giovane spezzata, per colpa di una malattia.

 

Leucemia linfoblastica: conosciamo meglio la nuova cura

Cerchiamo di capire meglio in che cosa consiste questa nuova cura, questa nuova possibilità che si sta facendo strada grazie al coraggio e alla perizia di esperti preparati e determinati nel cercare, davvero, di migliorare le condizioni di vita altrui (e anche proprio, ovviamente). Chiedendo la collaborazione dei pazienti in condizioni più critiche, i medici hanno prelevato dal sangue di ognuno di questi un tot di linfociti T, cellule immunitarie, per poi modificare le stesse inserendo all’interno del loro DNA un gene che le rendesse idonee a contrastare,dopo averle riconosciute, le cellule tumorali.
A seguito di questa operazione di modificazione, i linfociti rinforzati sono stati nuovamente immessi nel sangue di ciascun paziente, in attesa di reazione: con enorme gioia degli studiosi, i linfociti hanno iniziato a moltiplicarsi ma soprattutto sono riusciti a contrastare in gran parte il tumore.
Questi sono i primi risultati, che non ci permettono però di adagiarci sugli allori ma che richiedono ulteriori conferme, approfondimenti e messe a punto sempre più efficaci in modo da essere pienamente sicuri e convinti delle straordinarie capacità di questa nuova cura.

 

 

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