Tre pazienti con lesioni al midollo spinale tornano a camminare grazie a un innovativo programma di riabilitazione

pazienti paraplegici

Tre pazienti paraplegici hanno recuperato in parte l’uso delle gambe grazie a un innovativo programma di riabilitazione messo a punto dai ricercatori del Politecnico federale (EPFL) e dell’Ospedale universitario di Losanna (CHUV). Nello specifico i pazienti hanno recuperato parzialmente l’uso dei muscoli delle gambe e dopo un lungo addestramento sono riusciti anche a camminare.

Paraplegia: gli effetti della nuova tecnica

In effetti fino a pochi anni fa si riteneva impossibile ripristinare il movimento delle gambe dopo un grave danno spinale. Questi risultati sono stati ottenuti attraverso una tecnica di elettrostimolazione mirata del midollo spinale. La stimolazione dei nervi motori avviene con degli elettrodi impiantati chirurgicamente nel midollo spinale dei pazienti. In particolare i ricercatori hanno applicato la Ees mirata che ha consentito di rimappare e di rigenerare i nervi spinali lesionati.

I  pazienti maschi presentavano delle lesioni croniche da più di 4 anni al midollo spinale. I ricercatori sono riusciti ad ottimizzare i modelli di stimolazione elettrica epidurale (EES) del midollo spinale lombare. I pazienti hanno imparato a coordinare l’intenzione del proprio cervello di muoversi con l’elettrostimolazione delle fibre nervose. In particolare dopo 5 mesi di allenamento sono stati in grado di muovere le gambe. In alcuni casi senza alcun bisogno di supporto esterno, anche quando l’impianto è stato spento. Grégoire Courtine del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), uno degli autori dela ricerca spiega che:

“Le nostre scoperte si basano su una profonda comprensione dei meccanismi sottostanti che abbiamo acquisito in anni di ricerca sui modelli animali. Siamo quindi stati in grado di simulare in tempo reale come il cervello attiva naturalmente il midollo spinale”

Ed ancora:

“La temporizzazione esatta e la posizione della stimolazione elettrica sono cruciali per la capacità del paziente di produrre un movimento intenzionale. È anche questa coincidenza spazio-temporale che fa scattare la crescita di nuove connessioni nervose”.

L’importante studio, che apre nuove prospettive per il recupero quanto meno parziale dell’uso delle gambe da parte dei pazienti paraplegici, è stato pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience.