La carne sintetica, che si ottiene a partire da colture cellulari, potrà essere venduta negli Stati Uniti. Il via libera è stato dato in un comunicato congiunto dal dipartimento per l’agricoltura statunitense (Usda) e l’Fda (Food and Drug Admninistration). Sostanzialmente le due agenzie avranno il compito di regolamentare e vigilare sulla sicurezza di questi nuovi prodotti che verranno immessi sul mercato. Pertanto nel 2020 la prima carne coltivata in laboratorio potrebbe arrivare sulle tavole degli americani.
Per produrre la carne sintetica bisogna prelevare cellule muscolari da alimentare con delle proteine per fare crescere il tessuto. Ad esempio si possono utilizzare delle strisce di fibra muscolare, che crescono attraverso la fusione di cellule staminali embrionali, staminali adulte o cellule specializzate del tessuto muscolare che vengono coltivate in un bioreattore. Un’altra tecnica consiste invece nel far crescere la carne in una sorta di muscolo “reale”.
Si tratta di una soluzione non particolarmente semplice in quanto bisognerebbe fornire l’ossigeno e i nutrienti alle cellule che stanno crescendo. Per farlo ci vorrebbe qualcosa in grado di sostituire il sistema circolatorio. Oltre a ciò servirebbe anche la produzione di altri tipi di cellule, ad esempio gli adipociti e messaggeri chimici. Inoltre è necessario utilizzare anche il sodio benzonato, un conservante per proteggere la carne dallo sviluppo di lieviti e funghi.
Risale al 2013 il primo esperimento di hamburger ricavato in laboratorio. All’epoca il ricercatore olandese Mark Post fece assaggiare ad alcuni giornalisti un hamburger che gli richiese due anni di lavoro e un investimento pari a 325mila dollari. Inoltre il ricercatore fu il primo a indicare il 2020 quale data in cui sarebbe arrivata sui piatti.
La Cia-Agricoltori Italiani dà un giudizio molto netto:
“La carne da laboratorio non è al momento una minaccia perché sono i consumatori italiani stessi che non sarebbero disposti ad acquistarla”
Stando invece a un sondaggio condotto dalla Coldiretti, tre italiani su quattro non sarebbero favorevoli all’arrivo sul mercato della carne prodotta in laboratorio. In particolare le perplessità riguarderebbero gli effetti sulla salute di questi prodotti ottenuti artificialmente, oltre che dubbi di natura etica.
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