Ragazzo disabile cerca amici su fb: boom di richieste di amicizia sui social

Cristian Viscione appello fb

Cristian Viscione è un ragazzo di 20 anni di Reggio Emilia, malato di Sma, atrofia muscolare spinale. Così ha pubblicato il ragazzo su facebook:

“Cerco ragazzi della mia età che mi facciano compagnia. Sono disposto a pagare 7 euro all’ora”

La notizia è stata riportata da Il Resto del Carlino.

Cristian Viscione: gara di solidarietà

In pochissimo tempo il suo messaggio è diventato virale. Cristian ha ricevuto oltre 1500 richieste  amicizie e più di 3000 messaggi. Intervistato dal Resto del Carlino, così ha detto:

“Per fortuna qualcuno ancora di sano al mondo esiste. Voglio ringraziare tutti, non mi aspettavo così tanta attenzione”.

Il giovane bloccato a letto a causa della malattia, può comunicare attraverso una tastiera virtuale collegata al pc su cui naviga tramite una sorta di joystick. Nell’annuncio pubblicato poco prima di Natale spiegava che:

“Non cerco compassione o pietà, ma voglio semplicemente vivere come tutti i ragazzi della mia età: avere degli amici, andare allo stadio con loro oppure ad una mostra o a un concerto…”

Si tende spesso a sottolineare i fenomeni negativi che avvengono in rete, basti solo pensare al cyber bullismo, o si critica l’uso dei social che piuttosto che aprirci al dialogo con l’altro, come supporrebbe la stessa parola, possono invece diventare contenitori privi di contenuti, in cui ciascuno resta arroccato in se stesso senza aprirsi all’arrichimento che deriva dal confronto con gli altri. Il caso di Cristian dimostra invece che i social possano essere veicolo di solidarietà e di attenzione verso gli altri.

Sma, atrofia muscolare spinale: cos’è

Si tratta di una malattia neuromuscolare caratterizzata dalla perdita dei motoneuroni, ovvero di quei neuroni che conducono i segnali del sistema nervoso centrale ai muscoli. La patologia determina debolezza e atrofia muscolare progressiva, che colpisce in particolare gli arti inferiori e i muscoli respiratori. Nella quasi totalità dei casi deriva da mutazioni nel gene SMN1. Il trattamento non è più soltanto sintomatico, grazie all’introduzione anche in Italia del farmaco nusinersen.