Stash, il prezzo del successo: “Non ho ancora trovato ciò che cerco”

Amici è un cantiere sempre aperto, una continua fucina di talenti che balzano immediatamente ai primi posti delle classiche. Smaltita la “sbornia” post-uscita, viene però il difficile, consolidarsi. E forse il segreto è semplicemente “essere sé stessi”, inteso come non montarsi la testa, ma continuare a imparare.

Stash, il leader dei The Kolors, ne è l’emblema, un ragazzo che alla vigilia dei 30 anni ragiona come un veterano e proprio come un veterano è tornato nella scuola stavolta per seguire, nei panni di maestro, gli  studenti. In coppia con Elodie si è messo a nudo con Pensare Male, il brano in rotazione radiofonica da venerdì 15 marzo. Un tuffo nel passato, visto che, spiega, riporta alla direzione presa prima di Amici, prima dell’ingresso sulla scena pop.

Stash ripudia le mode

Il cantante spiega a Vanity Fair che ha deciso di raccontarsi completamente, una realtà familiare alle persone che vivono e respirano l’underground. Lui, pur apparendo in tv, conosce bene questo ambiente, in cui tra i 25 e i 35 anni si deve fare i conti coi risultati ottenuti, buoni e meno buoni.

Nel singolo c’è soprattutto Stash, senza cercare in questa occasione la hit. Anche come sonorità, si è allontanatiodal mainstream. Supportato dai Daddy’s Groove, i produttori, ha ritrovato le sonorità del French Touch. È l’inizio di un nuovo capitolo necessario, perché si cresce, si va avanti. Nessuna ansia però, prova piacere a poter continuare la propria professione.

Ancora ricorda quando bussava alla porta di una casa discografica, sentendosi rispondere che il brano proposto non era abbastanza pop. Poi divenne lo spot della Vodafone. È paradossale – prosegue – che si sia figli di una moda, nonostante si professi il contrario. E lui se ne frega: non vuole categorizzare qualcosa per lui resta sempre arte.

Alla ricerca dell’amore senza filtri

E pensare che a Elodie inizialmente Stash non aveva fatto una buona impressione. Ma quando si sono, davvero, conosciuti si è ricreduta e gli ha confidato che non lo pensava  così. Provando a spiegare come la notorietà ne abbia cambiato le relazioni, afferma di detestare sentirsi un figo e che non è mica Michael Jackson. Gli amici veri si contano sulle dita di una mano, i conoscenti più di quanti ne avrebbe se fosse stato, ad esempio, un idraulico.

Non si ritrova granché in queste modalità di comunicazione, in cui tutto è più veloce ed è più facile l’abbandono. Su suggerimento di Mara Maionchi ha sentito la necessità di cominciare a raccontare pure le esperienze negative. In Pensare Male si sofferma sulla difficoltà di trovare una relazione sentimentale senza filtri. Non vuole che passi stia cercando in maniera disperata qualcuno, ma in Stash questo bisogno esiste.