Giuliana Salce, si racconta: Abusata a 10 anni dallo zio

Abusata da uno zio a dieci anni, Giuliana Salce si racconta Da noi…a ruota libera, confessando particolari inediti su vita privata e carriera

Ospite del programma Da noi…a ruota libera, Giuliana Salce si confessa e rivela dettagli inediti della vita privata e della carriera. Classe 1955, l’ex marciatrice italiana vanta una medaglia d’oro ai Campionati del mondo di atletica leggera indoor di Parigi 1985 sui 3 km di marcia. L’atleta di Roma vanta anche una medaglia d’argento nel 1987 sia ad Indianapolis che a Liévin.

Il suo nome risulta incluso nella Hall of Fame – I migliori atleti italiani di sempre della FIDAL e a 44 anni lasciò l’atletica per il ciclismo, categoria master. Nel corso dell’intervista rivela di aver deciso di confessare di aver fatto uso di doping dopo la morte di Marco Pantani.

Il ciclista, morto il 14 febbraio 2004 a Rimini in circostanze poco chiare, fu per lei uno stimolo per condurre da allora una battaglia contro il doping. Sulla questione Salce scrisse anche un libro insieme al giornalista Fabrizio Calzia per contrastare un fenomeno in crescita.

Giuliana Salce e il suo passato doloroso

Nel salotto di Francesca Fialdini Giuliana Salce ha anche rivelato altre cose molto toccanti. Originaria di Ostia Antica, la Salce è nata in una famiglia di umili origini. Il padre era operaio, la madre negoziante e lei era ultima di quattro sorelle. Giuliana viene abusata dallo zio all’età di dieci anni e da allora la sua vita non fu più la stessa. L’ex marciatrice ha detto che questo terribile evento le ha rovinato la vita e che allora non se ne poteva parlare.

Dopo essersi spostata, è stata tradita da un uomo che ritiene uguale allo zio. Si separa tre volte e per tre volte torna con lui. Da lui ha avuto i due figli, Francesca e Barnaba. E’ stata lei a rivoluzionare il mondo della marcia ed è grazie alla sua forza che vince. Nel 1987 denuncia per illecito sportivo la Fidal e rimane ferma per un decennio. In questo periodo conosce anche la povertà, la bulimia, ma riesce a superare tutto e a vincere.

Nel suo libro l’immagine della Salce tracciata con sensibilità

Negli anni 2000 si cimenta con il ciclismo e Giuliana entra nella Nazionale master, poi le propongono di doparsi. Prima dice di no, ma poi cede. Dopo ancora butta la bici da seimila euro e nel 2004 alla morte di Marco Pantani si autodenuncia, ma denuncia anche. La sua vita diventa normale quando torna ad Ostia Antica nella sua casa natale con il secondo marito, per vivere una vita finalmente normale.