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Tony Colombo sulle nozze trash ai pm dice: “Ero convinto di avere il permesso del Comune”

Tony Colombo risponde ai pm e dichiara che era convinto di avere le autorizzazioni, ma non ha chiesto favori

Interrogato dai pm in procura per quanto accaduto durante le sue nozze trash, Tony Colombo ha fornito tutti i dettagli riguardo al suo comportamento. Il cantante ha dichiarato di aver chiesto il permesso ed era convinto di aver ottenuto le dovute autorizzazioni.

Ricordiamo che gli eventi per cui Colombo è indagato riguardano il concerto che il cantante ha tenuto la sera del 26 marzo dello scorso anno. Il cantante aveva chiesto un permesso per un flash mob, che gli era stato accordato, ma invece aveva tenuto un concerto.

Gli eventi sono accaduti la sera precedente il matrimonio di Colombo con Tina Rispoli, vedova del boss della camorra Gaetano Marino. Gli inquirenti sono convinti che nei confronti del cantante ci sia stato un atteggiamento di favore da parte degli agenti della polizia municipale.

Tony Colombo interrogato sulle nozze trash

Im procura, oltre a Tony Colombo, c’era anche Claudio de Magistris, fratello del sindaco di Napoli. I due sono stati interrogati dai pm Maurizio De Marco e Vincenza Marra. Non ha invece risposto alle domande dei pm Sarah Terracciano, la segretaria del sindaco Luigi de Magistris. La donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

Il cantante ha ribadito di non aver chiesto favori e di aver agito con la massima trasparenza. Colombo ha detto agli inquirenti di aver conosciuto Claudio de Magistris in occasione di un evento. Quando ha avuto la necessità di fare il flash mob lo ha contattato per chiedergli come si svolgeva la procedura.

I pm hanno sottolineato a Colombo che tenere un concerto, come ha fatto lui, è ben altro che fare un flash mob. Ma Tony Colombo ha smentito la presenza di un palco, ma solo uno scranno di alcuni metri. E ha ripetuto ancora una volta che era certo di essere in regola, perché quello che ha fatto non era un concerto.

Cosa ha detto Claudio de Magistris?

I pm però hanno ricordato a Colombo che non risultato diritti pagati per il flash mob, e che le mail non possono essere considerate come autorizzazione. Così ha nominato la Terracciano, dicendo che fu lei a dirgli di far vedere all’esercito le mail quando prima dell’evento gli chiesero cosa stava facendo.

Dal canto suo, Claudio de Magistris ha confermato di essere stato contattato da Tony Colombo. Il suo compito fu solamente quello di indirizzarlo verso gli uffici competenti, e l’iter da seguire per ottenere l’autorizzazione. Insomma, nessuno è colpevole!

Giusy

Sicula Doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari.

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