E’ successo a Partinico (PA). Ancora una volta gli animali dimostrano di arrivare con il loro amore puro e senza limiti, dove troppo spesso l’uomo non arriva. Né nei confronti degli stessi animali, né dei loro simili. Il Labrador, come ci segnala la Lega del Cane, era in casa con la padrona ottantenne e la nipotina della donna, quando hanno fatto irruzione in casa due malviventi con l’intento di compiere una rapina. I due hanno colpito l’anziana al volto e a quel punto il cane non ha esitato un solo secondo e si è scagliato contro i ladri che, rinunciando alla rapina, sono fuggiti dopo aver scaricato vari colpi di pistola sul coraggioso animale.
Gesti eroici che dovrebbero essere resi pubblici e che dovrebbero essere classificati non come strane eccezioni ma come comportamenti totalmente naturali per l’animo dei cani. Sarebbe opportuno che l’opinione pubblica venga sempre più sensibilizzata a comprendere che lo stesso animale che viene relegato in balcone mentre la famiglia è a tavola, quello lasciato giorno e notte in giardino da solo perché non sporchi la casa pulita, quello che diviene cavia per esperimenti militari, quello che per il suo manto viene scuoiato spesso da vivo in paesi anche vicini al nostro, quello allevato senza vedere la luce del sole per essere utilizzato come cavia da laboratorio; quello stesso animale è quello pronto a dare la vita per voi, in qualsiasi istante. E’ l’animale che continua ad aspettare il padrone anche dopo anni che è stato abbandonato. Gli animali non hanno preconcetti, non sono maliziosi, sono tutto quello che noi abbiamo perso con l’evoluzione. E non lo dicono degli animalisti ‘esagerati’ ma lo confermano ogni giorno i fatti come quello che abbiamo raccontato oggi. L’umanità dovrebbe fermarsi e guardare cosa viene fatto ogni giorno agli animali, seviziati e sfruttati per il benessere (non il bene) dell’essere umano. Loro non sarebbero mai capaci di compiere tali atrocità; anzi. Anche davanti ai maltrattamenti sono sempre pronti a ricominciare e a riaffidare la loro vita nelle mani degli uomini.
Ma esistono anche storie diverse; storie nelle quali è l’umano a rischiare la vita per salvare un animale. Ci sono volte, per fortuna poche, in cui l’uomo addirittura perde la vita. Vorrei approfittare per ricordare la vicenda di Chiara Pirola, la giovane bergamasca affogata nel fiume Brembo lo scorso maggio. La ragazza temeva che il suo cagnolino, caduto in acqua, sarebbe stato trascinato via dalla corrente, così si è gettata per portarlo in salvo, andando incontro alla più triste delle sorti, mentre il suo amato cagnolino si era riportato a riva non accorgendosi di quanto stava accadendo.
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