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Proiettile vagante bloccato da protesi al seno: donna salva per miracolo

Una donna è sopravvissuta a un colpo di arma da fuoco. Il proiettile vagante bloccato da protesi al seno è stato la salvezza della mal capitata.

Proiettile vagante bloccato da protesi al seno: l’episodio a Toronto

La storia del proiettile vagante bloccato da protesi al seno si è verificata in Canada. La trentenne stava camminando per strada a Toronto quando ha avvertito uno strano dolore e ha visto del sangue provenire dal suo petto. Recatasi in ospedale, da un esame è emerso successivamente che era stata colpita, con una singola ferita da proiettile individuato sopra il suo capezzolo sinistro.

Tuttavia gli ulteriori esami hanno rivelato che il proiettile aveva percorso tutta la parte inferiore del seno fino a conficcarsi nella parte inferiore del torace. Addirittura la direzione è stata deviata con una tale forza che il proiettile è giunto fino all’impianto destro capovolgendolo. La donna non ha riportato particolari lesioni se non una costola rotta alla fine, anche se entrambi gli impianti dovranno essere rimossi.

Una vita salvata da una protesi al seno

Considerando che l’impianto sinistro ha assorbito l’impatto iniziale del colpo di pistola e che il proiettile si è diretto sul suo cuore e sulla cavità toracica più profonda, i medici hanno concluso che la vita della donna era “quasi sicuramente stata salvata dalla deflessione del proiettile da parte delle sue protesi al silicone”.

Questo può sembrare un evento miracoloso. Anche perché, i medici che hanno curato la donna sono stati davvero sorpresi da quanto fosse accaduto. In un caso di studio pubblicato la scorsa settimana, il chirurgo Giancarlo McEvenue ha concluso che la storia chirurgica vanta rarissimi casi di proiettili bloccati da protesi mammarie.

Lo studio su questo straordinario evento

Dato l’alto numero di donne con protesi e il numero relativamente alto di violenza armata negli Stati Uniti, gli autori hanno ritenuto che forse in generale nell’arco del tempo, come questo ci saranno quattro casi precedentemente pubblicati. Nello studio pubblicato è stato dettagliatamente analizzato il caso di questa donna di 30 anni la cui vita è stata probabilmente salvata dalla deflessione del proiettile da parte delle sue protesi al silicone.

L’analisi esperita dai ricercatori sulla traiettoria del proiettile ha potuto mostrare che l’impianto è in grado di porsi da cuscinetto tra il corpo umano e un colpo di arma da fuoco. In caso di episodi del genere, i ricercatori consigliano la rimozione degli impianti dopo lesioni del genere. Comunque sia la donna si è completamente ripresa e le è stato consigliato di sostituire le protesi mammarie dopo sei mesi.

Alessia D'Anna

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