Quella che stiamo per dare è una notizia che certamente farà sorridere i lettori: il Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie Avanzate (Ceinge) ha inventato una tecnica per poter diagnosticare il tumore ai polmoni fin dai primi stadi della malattia, aumentando così notevolmente le possibilità di guarigione.
Una buona notizia, accolta con ancora più soddisfazione visto che la scoperta è tutta italiana, un bel primato considerando i tempi non bellissimi che sta attraversando il nostro paese; il kit, frutto del lavoro del Ceinge, riuscirebbe a rilevare un marcatore proteico strettamente collegato ai tumori ai polmoni non a piccole cellule, che è quello più diffuso.
La notizia è uscita stamattina in diversi siti, tra cui Tgcom 24
Massimo Zollo, il coordinatore del gruppo di studiosi che ha messo a punto questa interessante scoperta, è parso estremamente positivo e pieno di buoni propositi per il futuro, soprattutto in relazione al fatto che la diagnosi precoce possa riguardare anche tumorati in uno stadio primario, che fino ad oggi spesso e volentieri non hanno potuto individuare in tempo la malattia e di conseguenza intervenire.
Il marcatore in questione riguarda la proteina H-Prune, che come scritto sopra ha un ruolo determinante nei processi tumorali; questo marcatore dà il via al processo di proliferazione cellulare tramite un meccanismo legato al segnale di un’altra proteina, chiamata WNT3a.
Le statistiche che vengono riportate in rete sono piuttosto angoscianti: nel nostro paese, ogni anno si manifestano circa 34mila nuovi casi di tumore ai polmoni, e ben più della metà dei malati muoiono in circa sei mesi. Il tumore ai polmoni si conferma, ancora una volta, come il tumore più terribile nell’uomo, e il secondo nella donna. Statistiche queste che non devono spaventare, ma piuttosto essere motivo di ancora maggior soddisfazione nel momento in cui un team di collaboratori, italiani, mette a punto una tecnica che può potenzialmente salvare la vita a molte persone.
Ricordiamo anche che recentemente la medicina sembra essere giunta ad un’altra, interessante scoperta: la maggior parte dei tumori ha un’origine del tutto casuale, dipendente da mutazioni genetiche totalmente slegate da qualsiasi causa esogena. La teoria in questione ha sollevato diversi dibattiti, con orientamenti dottrinali e pareri di esperti schierati e divisi tra favorevoli e contrari.
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