Carla Di Giovanni, moglie di Enrico De Pedis, considerato il boss della banda della Magliana, lo ha ripetuto fino all’ultimo: “Mio marito non era un malavitoso: il mio Enrico è morto da incensurato”. Carla, che si definiva con orgoglio la “signora De Pedis”, è morta nelle scorse settimane presso la casa di cura Ars Medica di Roma.
La donna era una pensionata dell’Istituto autonomo case popolari. Enrico De Pedis, detto Renatino, morì a 35 anni il 2 febbraio 1990. Renatino venne ucciso con un colpo di pistola nel centro di Roma, in via del Pellegrino. Enrico De Pedis e Carla di Giovanni si conobbero e innamorarono negli anni ’80.
I due si sposarono nel 1988 e per l’occasione venne organizzata una grande festa che nella Capitale, come scrive Giallo, ancora in molti ricordano. Il matrimonio ebbe, tuttavia, vita breve, dato che solamente due anni dopo Carla Di Giovanni restò vedova. In tutta la sua vita, Carla ha amato solamente una persona, il suo Enrico, tanto da riuscire ad ottenere la tumulazione della salma presso la basilica di Sant’Apollinare, nel cuore di Roma. Fu lo stesso Vaticano a dare l’autorizzazione, tramite la persona del cardinale Poletti, all’epoca vicario del pontefice.
A Carla Di Giovanni, recentemente morta a causa di una lunga malattia, è stato dedicato un articolo pubblicato sull’ultimo numero del settimanale Giallo. In esso sono stati fatti approfondimenti circa il rapporto di Carla con il marito Enrico De Pedis. La signora Di Giovanni rimase vedova solamente due anni dopo il matrimonio con Enrico.
In vita lo ha sempre difeso, dichiarando che suo marito morì da incensurato e che “non c’entra niente con la malavita, né con il rapimento di Emanuela Orlandi”. Ricordiamo, infatti, come nel 2005 iniziò ad essere considerata anche la pista della banda della Magliana (di cui Enrico De Pedis sarebbe stato il boss) al fine di trovare una soluzione all’episodio di scomparsa della 15enne cittadina vaticana avvenuto nel 1983.
Enrico De Pedis venne ucciso nel 1990 a 35 anni. Celebre la passione da parte del De Pedis per le belle donne. Il settimanale Giallo informa come in vita avrebbe tradito spesso sua moglie Carla Di Giovanni. Tuttavia, quest’ultima perdonò sempre il marito per le sue scappatelle, negando l’infedeltà da parte di Renatino.
La salma di Enrico De Pedis venne tumulata presso la basilica di Sant’Apollinare nel cuore di Roma. Fu monsignor Pietro Vergari a scrivere una lettera al Vaticano, affinché autorizzasse la sepoltura del De Pedis all’interno della chiesa. Renatino venne qui sepolto, in quanto considerato “grande benefattore”, così come attestato dallo stesso monsignor Vergari nella missiva inviata in Vaticano.
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