Selvaggia Lucarelli affonda Barbara D’Urso: “Zero pena e nessun dolore per la sua cacciata”

L’addio di Barbara D’Urso da Pomeriggio 5 continua a far discutere. Tra i tanti che in questi giorni non hanno perso l’occasione per parlare della celebre conduttrice di Mediaset c’è stata anche Selvaggia Lucarelli.

Come in molti sapranno la giornalista non ha mai nascosto di non notare una certa simpatia per la collega e su un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano la Lucarelli è tornata ad ironizzare sulla cacciata della D’Urso da Mediaset, precisando addirittura di non provare nessuna pena.

Il trash cattivo di Barbara d’Urso

Ormai la notizia che Barbara D’Urso è fuori da Pomeriggio 5 e da Mediaset è nota a tutti. Se da un lato anche la presentatrice è rimasta malissimo per il trattamento ricevuto, a chi non fa assolutamente pena la sua sorte è senza dubbo Selvaggia Lucarelli. La giornalista si era già espressa sulla cacciata di Barbarella,  ironizzando su alcune dichiarazioni da lei fatte e sulla posa a mani giunte che la conduttrice ha tenuto durante le celebrazioni del funerale di Silvio Berlusconi.

Ma non solo, si è parlato tanto anche di una foto scattata ad una festa tra amici, che doveva rimanere privata, ma che ha rovinato la D’Urso. La Lucarelli, ha definito ancora una volta Carmelita “Lady trash”, sottolineando che per anni è stata la regina assoluta della “televisione spazzatura” .

L’affondo di Selvaggia Lucarelli alla D’Urso: parole durissime

Selvaggia Lucarelli con dure parole ha lasciato trasparire tutto il suo astio nei confronti di Barbara d’Urso maturato in anni di televisione fatta, stando alle parole della Lucarelli, approfittando delle debolezze e della sofferenza degli altri senza alcuno scrupolo. Infatti, nel suo articolo ha citato Francesco Nuti e quel desiderio di volerlo a tutti i costi in tv.

Ma non solo, Selvaggia ha anche ricordato quando Barbara per mesi e mesi ha parlato del caso Corona- Moric e il sofferente figlio Carlos. E proprio per questo motivo, la giornalista precisa che ad oggi non riesce a provare nessuna pietà e nessun dolore per come è stata trattata dalla sua azienda, con la quale ha lavorato per più di trent’anni.