“Quello che potevano prendere, prendevano. Hanno lasciato solo i muri, i pavimenti spogli. Il cuore pulsante in cantina. Noi aspettiamo. Siamo pazienti. Gli alberi ondeggiano. É la fine di qualcosa; lo sentiamo. Presto sapremo”. (L’apparenza delle cose – Bollati Boringhieri)
“Fantasmi, omicidi, un terrificante psicotico all’apparenza normale e una scrittura straordinaria. Mi è piaciuto moltissimo”. (Stephen King)
All’interno del libro di Elizabeth Brundage, la narrazione si svolge in pieno inverno nello Stato di New York, e il protagonista principale è un certo George Clare, insegnante di storia dell’arte presso un college locale. Un giorno, nel tardo pomeriggio, l’uomo, sposato e padre di una bambina di tre anni, tornando a casa dal lavoro ha una spiacevole quanto assurda sorpresa. Il brutto sogno dal quale è convinto di non riuscire più a risvegliarsi, è presto rappresentato dal brutale assassinio della moglie e dallo shock subìto dalla figlia, diventata improvvisamente orfana di madre.
Come se non bastasse, oltre all’immane tragedia che l’ha colpito, George abita in una fattoria che tutto il paese reputa infestata da inquietanti presenze soprannaturali. Anni prima poi, lo stesso luogo è stato teatro di un altro sanguinoso atto criminale, l’omicidio di una coppia di agricoltori, che con la loro scomparsa hanno lasciato soli tre figli adolescenti. Disgraziatamente, per come si mettono i fatti, George è a tutti gli effetti il sospettato numero uno, anche se i suoi genitori cercano di scagionarlo dalle accuse.
Successivamente, in aiuto dell’uomo sembrano arrivare le entità che dimorano in casa sua, con inspiegabili apparizioni di oggetti e gelide folate di vento, senza contare il mistero che circonda i tre ragazzi orfani, vecchi residenti di quella sinistra fattoria. Infine, L’apparenza delle cose è dato da due famiglie le quali esistenze sono destinate ad unirsi indissolubilmente, e da ferite mai veramente sanate che hanno colpito l’intera comunità. Elizabeth Brundage insomma, attraverso una scrittura scorrevole e senza fronzoli, offre ai lettori un bellissimo thriller gotico che si assapora pagina dopo pagina, sino alla completa risoluzione dell’enigma.
Elizabeth Brundage si è laureata all’Hampshire College, ha frequentato la NYU Film School, l’American Film Institute di Los Angeles e il Laboratorio di scrittura dell’University of Iowa. Ha insegnato all’University of Hartford e al Rochester Institute of Technology. Vive ad Albany, New York.
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