Uefa. Niente Var. I detrattori della Var si sono lamentati del modo in cui è stata utilizzata a volte a secondo dell’arbitro in campo. Poi però viene scelto di non usarla in Nation League o in Champions per aumentare l’esperienza degli arbitri internazionali che non la utilizzano nei rispettivi campionati.
Platini. L’idea è nata dall’ex presidente Uefa “scopiazzando” l’idea da altri sport come Hokey, coppa Davis di tennis e recentemente pallavolo. Il problema è che negli sport sopracitati le promozioni/retrocessioni avvengono ogni 1-2 anni e non ogni 4. Inoltre i calendari ( tranne nel tennis) sono più separati. Nel primo turno in contemporanea giocate gare come Francia-Germania che Lettonia-Andorra o Gibilterra-Macedonia.
Italia. Contro il Portogallo, migliore in campo e unico sopra il 6 di voto per molti giornali è stato il portiere. Viceversa quello portoghese è stato quasi spettatore non pagante della gara. Più che Balotelli la colpa è di chi ne ha imposto la convocazione.
Islanda. Il ciclo si era chiuso tre mesi fa ma 9 gol subiti a 0 in due gare sono troppi. Sembra di essere tornati agli anni 80 quando la squadra era al livello di Malta o Lussemburgo.
Rep. Ceca. Dopo una pessima qualificazione a Russia 2018 continua la crisi. Surclassata dall’Ucraina per possesso palla ed occasioni da gol. Inoltre continua a perdere troppi scontri diretti in casa.
Spagna a pieni voti in Nation League. Esagerata contro la Croazia e cinica contro gli inglesi che se la possono prendere con l’assenza della Var per il gol non dato nel recupero. Il gol forse non veniva comunque dato ma la polemica resta e la Spagna ha già un piede e mezzo in semifinale.
Lussemburgo. D’accordo che le avversarie erano decisamente modeste ma insieme ai risultati in Europa League sono un netto passo in avanti rispetto a qualsiasi annata calcistica nel granducato.
Koeman. Situazione critica in Olanda e la strada è molto in salita ma contro la Francia non sono arrivate figuracce. Il sorteggio non è stato benevolo con l’Olanda che sembra già condannata al terzo posto.
Mancini e Croazia. Troppe facce nuove e molto lavoro da fare per la Croazia che tra infortuni e ritiri poteva fare un 11 di tutto rispetto. Mancini per ora ha l’alibi di essere nuovo ma questa scusa reggerà ancora per poco.
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