Una stella della Formula 1 indimenticabile Michael Schumacher. La sua salute purtroppo non fa sperare in un recupero. Il campione non tornerà quello di una volta, l’incidente gli ha tolto la possibilità di vivere la vita come prima.
Cinque anni da quel maledetto incidente sulla neve, Michael Schumacher torna a far parlare di se. Cinque anni da quel giorno di dicembre che ha rotto le speranza di milioni di tifosi e fan del grande campione. Purtroppo esiste qualcosa di peggiore della morte, l’essere vivi ma passivi.
Un limbo per il campione tedesco, sette volte campione del mondo in Formula 1, è precipitato. Ci sono tante voci sul suo conto, ma pare che sono solo chiacchiere almeno per il momento. Di recente, Willi Weber, l’ex manager di Michael ha deciso di non avere più nulla a che fare col pilota e i suoi familiari.
L’ex manager ha preso una decisione alla fine che ha spiazzato tutti. Ha rotto qualsiasi rapporto con la famiglia. Queste le parole con cui spiega la sua decisione ala rivista tedesca Bunte:
“Dopo tanta sofferenza, ho chiuso il capitolo Schumi, altrimenti sarei impazzito. Abbiamo avuto i migliori momenti di successo insieme, e siamo stati insieme per venti anni nella buona e nella cattiva sorte”.
Di recente si è parlato del trasferimento di Schumacher a Maiorca con la famiglia, ma la notizia si è rivelata fallace:
“Da un lato, le persone sarebbero felici se fosse a Maiorca Dall’altro, nessuno sa come stia e se noterebbe la bellezza che lo circonda. Mi chiedo perché la famiglia abbia acquistato una proprietà qui, a Michael non è mai piaciuta quest’isola, era ben lungi dall’essere quella dei sogni”.
Prima della partenza del Gran Premio di Monza, su Rai 1 è andata in onda un’intervista a Padre Georg, prefetto della Casa pontificia e padre spirituale della famiglia Schumacher. Ecco cosa ha detto il sant’uomo:
“La situazione è difficile e la famiglia lo protegge, e questo è per lui una forza Grazie a Dio è così sia la moglie che gli amici hanno capito la tragedia, quella persona che soffre viene tutelata”.
Jean Todt, amico di Michael ha fatto sapere:
“Lui è circondato dalla sua famiglia, dai suoi affetti, mi sento fortunato ad avere accesso frequente, ma la sua salute è un problema privato e penso che sia tempo per noi di permettere a Michael di vivere la sua vita in pace”.
C’è sempre stato un grosso alone di mistero ma pare che il campione versi in uno stato vegetativo. Può recuperare? Secondo un illustre neurologo, Mark Obermann, hanno riacceso le speranze:
“Secondo uno studio condotto in Svezia tra il 30 e il 40 per cento dei pazienti hanno ripreso conoscenza dopo quattro anni. Molti tornano in vita, vedere i loro figli e nipoti come crescono, fanno progetti, vediamo cosa succede nella famiglia o cerchia di amici”
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