‘Quell’uomo mi sta inseguendo…’: Ylenia, l’allarme choc alla Polizia della figlia di Al Bano e Romina Power

Ylenia Carrisi non ha mai smesso di far parlare di sé. Adesso sembra che qualcosa stia cambiando. Anche a distanza di anni dalla sua scomparsa, il suo ricordo torna a tormentare. Ecco cosa accadde la sera prima della scomparsa

La figlia di Al Bano e Romina Power, Ylenia Carrisi, torna a far parlare di sé dopo tanti anni. Il motivo? La sua scomparsa ha sempre insospettito tutti, a partire dalla polizia. Ma anche la famiglia non è mai stata convinta dei motivi che hanno portato la ragazza lontana da tutto quello che conosceva.

Ylenia, la storia di un carattere ribelle

Ylenia Carrisi era la primogenita della coppia Al Bano e Romina Power. Purtroppo ormai da 24 anni non si sa più nulla di lei. Che fine avrà fatto? C’è chi pensa che si sia allontanata volontariamente e chi crede che, in realtà, qualcuno l’abbia spinta a scegliere di adottare un altro stile di vita.

Suo padre Al Bano è più che convinto che la ragazza sia morta ormai da anni, addirittura dal giorno stesso della scomparsa. Ma davvero Ylenia si è tragicamente tolta la vita? Forse c’è qualche speranza di rivederla: negli ultimi tempi, gli articoli sulle ipotesi della polizia sul suo caso stanno impazzando sul web. Potrebbe trattarsi solo di speculazioni, ma in molti sperano ci sia almeno un briciolo di verità.

Cosa accadde il giorno della scomparsa?

Ma cosa accadde il giorno della scomparsa alla povera Ylenia? La verità emerge in un racconto che lo stesso Al Bano scrisse in una sorta di autobiografia e che apparve, nel lontano 2012, sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Non mi è facile scrivere le pagine che sto per scrivere, raccontare ciò che sto per raccontarvi. È il racconto che un padre non vorrebbe mai fare. (…) Nel 1993 Ylenia aveva deciso di partire per gli Stati Uniti. Quell’anno, in luglio, facemmo un viaggio tutti insieme negli Usa, l’ultimo che abbiamo fatto con tutta la famiglia unita prima della tragedia.

Al Bano in quei giorni era impegnato a girare un film intitolato America perduta:

Il nostro viaggio americano si concludeva a New Orleans, proprio nella città dove sarebbe scomparsa Ylenia. C’eravamo tutti. È stata, come ho già detto, l’ultima volta che abbiamo fatto un viaggio con tutta la famiglia. C’erano sia il fratello che la sorella di Romina, viaggiavamo in camper. Quando abbiamo fatto ritorno a casa, alla fine di luglio, Ylenia mi ha detto: «Ho intenzione di andare in Belize, voglio scrivere un libro sugli homeless».

La decisione di Ylenia fa arrabbiare Al Bano che voleva che la figlia finisse quantomeno di studiare per prendere la laurea. Lei stava facendo l’università a Londra, alla King’s School, e lì ci si arriva soltanto se sei molto preparato e intelligente. In effetti, Ylenia era piuttosto dotata, aveva voti altissimi e parlava cinque o sei lingue.

Ylenia e la scelta di scrivere un libro sugli Homeless

Al Bano rivela in quelle pagine:

Si era messa in testa di scrivere questo libro sugli homeless, i «senza casa», sulla loro vita e sui loro percorsi. L’ultima sera che abbiamo trascorso a New Orleans, durante il viaggio nel luglio 1993, Romina e sua sorella avevano deciso di andare al cinema. Io volevo restare con le due figlie più piccole. Ma Romina disse: «No, vieni, c’è Ylenia che se ne può occupare…».

Ma la ragazza aveva intenzione di uscire, si stava già organizzando. Affidò le sorelle ai figli di Taryn, sua zia. Le ultime ore, la discussione prima della scomparsa fa accapponare la pelle: era evidente che Ylenia era determinata a voler fare come credeva:

Quella sera ho aspettato, ho fatto finta di niente, e poi all’improvviso sono entrato nella stanza: lei si stava già organizzando per andare via. Si è alzata e si è messa a correre per l’albergo. Mi sono messo a correre anch’io, per cercare di parlarle, per chiederle che cosa stesse accadendo. Ylenia allora si è fermata vicino a dei poliziotti e ha detto loro: «Quell’uomo mi sta inseguendo… ». E io a spiegare loro: «Sono il padre, lei è mia fi glia».

Il cantante ripercorre nel libro quei terribili momenti:

Gridavo, ansimavo inseguendola. Poi si è rifugiata dai tassisti, sempre dicendo che c’era un uomo che la inseguiva e che le voleva fare del male. Non aveva mai reagito così. Mi impressionò come la polizia lasciasse correre. (…) Mia figlia che scappa per tutta la città, e alla fine riesce a far perdere le sue tracce.

Ma poi quando tornò in albero Romina chiese della ragazza:

‘Mia moglie, si è messa contro di me, dicendomi che ero stato duro con Ylenia. Ma io avevo capito che c’era qualcosa di strano, qualcosa che non andava. L’ho saputo dopo: lei aveva un appuntamento con questo strano homeless che suonava il sassofono, Alexander Masakela.

Il cantante di Cellino San Marco si è fatto poi un’idea:

Temo che mia figlia si fosse fatta ammaliare e che ci fosse di mezzo anche la droga. (…) Poi, tornati a casa a Cellino, era il periodo di Natale 1993, un piccolo presepe nella mia stanza da letto prese fuoco e fuori casa mia cominciai a vedere dei gatti neri che non c’erano mai stati prima e non avrei più rivisto… Lo so, può sembrare sciocco credere a questo tipo di presagi. Eppure me lo sentivo (…) L’ultima volta che sentii la voce di mia figlia Ylenia fu il primo giorno dell’anno, il 1° gennaio 1994, quando telefonò a casa nostra per fare gli auguri.

Cosa si dissero?

Le chiesi: «Dove sei?». E lei: «Ma che importanza ha?». «Fammi sapere come stai…» Ylenia disse: «Io con questo oggetto di plastica tra le mani non riesco a comunicare. Volevo solo farti gli auguri…». Discorsi strani. Poi più nulla. Non avemmo più sue notizie, né io né Romina. [Al Bano Carrisi]