Maurizio Costanzo choc: ‘Mi volevano morto insieme a Maria De Filippi, abbiamo rischiato di saltare in aria’

Maria De Filippi
La verità sul rapporto tra Maria e Maurizio

Il giornalista romano ospite nel programma di Fabio Fazio

Ieri sera Maurizio Costanzo è stato ospite a Che Tempo Che Fa. In collegamento della sua abitazione capitolina, il giornalista e conduttore ha parlato di diversi argomenti, sia professionali che privati. E a proposito di quest’ultimo, durante l’intervento c’è stata anche l’invasione di Maria De Filippi e tra i due è avvenuto un simpatico siparietto. Ma l’intervista era principalmente incentrata sul suo nuovo libro ‘Il tritolo e le rose – I miei memorabili anni Novanta’. (Continua dopo la foto)

Costanzo a Che Tempo Che Fa

Maurizio Costanzo ricorda l’attentato che lui e Maria hanno sventato per poco

All’interno del libro di Maurizio Costanzo contiene tutto quello che è successo nel decennio d’oro della sua televisione (Anni 90), ma anche di un grave avvenimento che ha segnato la sua vita e quella della moglie Maria De Filippi. Il giornalista capitolino ha parlato del terribile attentato di via Ruggero Fauro a Roma.

“Il 14 maggio del 1993 la mafia mi ha graziosamente regalato una macchina con 70 chili di tritolo per le trasmissioni che facevo. Ero con Maria e per fortuna l’auto non era quella di sempre e questo ha un po’ frastornato chi doveva premere il pulsante se no saremmo rimasti senza testa”,

ha dichiarato il conduttore de L’Intervista. Quest’ultimo, inoltre, ha sottolineato che per fortuna c’è stato un processo per alcuni dei suoi attentatori e lui e Maria si sono sentiti liberi. (Continua dopo la foto)

L’attentato a Costanzo e Maria

Le parole di Maurizio Costanzo su quel tragico evento

Da quel momento in poi, però, Maria De Filippi non viaggia più in auto insieme al marito. Lei e Maurizio Costanzo si erano sposati da pochissimo e quel tragico evento l’ha segnata tanto. Il giornalista romano, inoltre, ha rivelato che se qualcuno sarebbe morto in quell’attentato lui avrebbe chiuso prima la sua carriera:

“Non avrei mai sopportato che per il mio lavoro qualcuno potesse aver perso la vita”.