Salute e benessere

Cervello: continua a funzionare anche quando moriamo

Quanto sappiamo veramente del cervello umano e di tutte le sue complesse funzioni? Evidentemente ancora troppo poco. Stando a recenti studi, il cervello continuerebbe a funzionare anche dopo la morte, sebbene per poco tempo.

Cervello: lo studio del dottor Sam Parnia

In particolare il dottor Sam Parnia, medico inglese specialista in anestesia e rianimazione, è uno dei massimi esperti sul rapporto mente-cervello e sulle esperienze ai confini della morte. Gli studi di Parnia aprono quindi uno spiraglio su interrogativi estremamente affascinanti. In base ad uno di questi studi, gli esseri umani continuerebbero a mantenere consapevolezza, anche dopo che il cuore ha cessato di pulsare, in seguito ad esempio ad un arresto cardiaco.

Il cervello permarrebbe in attività ancora pochi momenti dopo la cessazione del battito cardiaco. In pratica le persone rimarrebbero consapevoli ancora per pochi istanti, provando la sensazione di essere imprigionati nel proprio corpo senza vita.

Persone che tornano in vita dopo un arresto cardiaco

Il dottor Sam Parnia a LiveScience ha spiegato che i pazienti che riescono a sopravvivere ad un arresto cardiaco sono in grado di descrivere nel minimo dettaglio cosa stesse accadendo intorno a loro, mentre il loro cuore aveva cessato ogni impulso. Parnia sottolinea che:

“Raccontano di aver visto i dottori e le infermiere lavorare intorno a loro e si ricordano le loro conversazioni”.

In particolare stando a diverse prove raccolte, le persone che non riescono a superare l’arresto cardiaco, sarebbero capaci di sentire mentre i medici ne dichiarano la morte.

Parnia dal settembre del 2008 fa parte del progetto AWAreness during Resuscitation, ovvero “Consapevolezza durante la rianimazione”. Si tratta di uno studio promosso dalla “Human Consciousness Project” che si occupa dei pazienti che sopravvivono a un arresto cardiaco e che riportano una NDE, ovvero esperienze ai confini della morte. Già nell’ottobre del 2014 Parnia aveva dichiarato che:

Sappiamo che il cervello non può funzionare quando il cuore smette di battere […] Ma in questo caso la consapevolezza cosciente sembra essere rimasta attiva fino a tre minuti dopo che il cuore non funzionava più, anche se il cervello di solito ‘si spegne’ dopo 20-30 secondi da quando il cuore si ferma”.

Marco Troisi

Dottore in giurisprudenza, appassionato bibliofilo, cultore delle belle lettere. Vincitore di concorsi in ambito letterario, i suoi testi sono stati pubblicati in numerose riviste e antologie. Gestisco https://www.news24web.it/, un sito informativo che si propone l'obiettivo ambizioso di raccontare la contemporaneità.

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