La campagna anti-immigratoria istituita dall’amministrazione Trump negli States fa vittime eccellenti. Ad Atlanta la polizia ha arrestato 21 Savage, noto rapper americano.
21 Savage: arresto choc
Sta accendendo molto discussioni il provvedimento preso contro il 26enne, ai vertici delle classiche di vendita con l’album “I Am > I Was”. Nessuna indulgenza per lui. Proprio poche ore prima che nella città della Giorgia si disputasse il Super Bowl 2019, è finito arrestato.
Questo perché 21 Savage ha nazionalità britannica e da oltre dieci anni vivrebbe illegalmente negli Stati Uniti. Come riportano i media d’oltreoceano, secondo la Us Immigration and Customs Enforcement sarebbe entrato in territorio americano nel 2005 con un visto di durata annuale, che non avrebbe mai rinnovato.
Velo di mistero sulla provenienza
Una notizia sconcertante a ciel sereno per i fan del cantante, (all’anagrafe Sha Yaa Bin Abraham-Joseph), da anni ormai tra i maggiori esponenti sulla scena underground di Atlanta. Sulle sue origini permangono d’altronde parecchi dubbi. Stando a Wikipedia, pur cresciuto ad Atlanta, sarebbe nato a Dominica, isola caraibica che, posseduta dalla Gran Bretagna, è indipendente dal 1978. Nella sezione biografica, si racconta che 21 Savage ha vissuto un’infanzia difficile, legata anche allo spaccio.
L’uccisione del fratello nel suo 21esimo compleanno (da cui il nome d’arte) lo ha spinto a tentare la strada come rapper. Dopo aver debuttato col singolo “Picky”, ha pubblicato due EP, “Free Guwop” e “Savage Mode”, e tre album, “Issa Album”, “Without Warning” (con Offset e Metro Boomin) e “I Am > I Was”. Ha tre figli.
Il comunicato della ICE
Nella nota diramata alla stampa, l’ICE asserisce che 21 Savage è attualmente sotto custodia in Georgia ed è stato sottoposto a procedure di allontanamento davanti ai tribunali federali per l’immigrazione. Ora attende di discutere il suo caso dinnanzi a un giudice federale per determinare le decisioni future.