Andrea Camilleri, le considerazioni di Sgarbi su Feltri: “Prudente e misurato”

Da lunedì scorso, Andrea Camilleri (93 anni) è ricoverato al Santo Spirito di Roma a causa di un infarto. Al momento, il ‘papà’ del Commissario Montalbano si trova in sala rianimazione. Dopo il ricovero dello scrittore siciliano, Vittorio Feltri aveva rilasciato a Radio24 alcune controverse dichiarazioni:

“Mi dispiace se muore. Però mi consolerò sapendo che Montalbano non mi romperà più i c******i”

Feltri ci è andato giù pesante col personaggio creato da Andrea Camilleri, affermando come lo stesso Montalbano (interpretato in TV da Luca Zingaretti) lo avesse stancato. Un concetto che Feltri aveva già esaustivamente ribadito su Libero precedentemente, con tanto di insulti al vetriolo nei confronti dello stesso Zingaretti:

“Un terrone che ci ha rotto i c******i almeno quanto suo fratello Zingaretti, segretario del Partito Democratico, il peggiore del mondo”

Andrea Camilleri: la lettera a Carlo Verna dopo gli insulti di Feltri

Le parole di Vittorio Feltri hanno suscitato l’indignazione dei giornalisti Sandro Ruotolo e Paolo Borrometri, i quali hanno deciso di scrivere una lettera al presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna:

“Caro presidente, abbiamo deciso di autosospenderci dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri”

La missiva prosegue:

“Le parole di Feltri su Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui.”

La replica di Vittorio Sgarbi

Alle parole di Ruotolo e Borrometri ha replicato Vittorio Sgarbi che, in un articolo pubblicato su Il Giornale, li ha definiti come “due anime belle”. Nel suo intervento, Sgarbi ha difeso Vittorio Feltri, considerando il suo commento su Montalbano e Zingaretti sicuramente ‘brutale’, ma allo stesso tempo frutto di un suo malumore personale “più letterario che umano”.

Per Sgarbi, il direttore di Libero avrebbe espresso tale malumore, attraverso la “formula della stroncatura”. Secondo Sgarbi, Vittorio Feltri, nel corso delle sue discusse dichiarazioni, sarebbe stato “prudente e misurato” dopotutto.