Accusato di voto di scambio: il presidente della Regione Valle d’Aosta Antonio Fosson si dimette: “Mia totale estraneità ai fatti”

Antonio Fosson,  presidente della Regione Valle d’Aosta, ha rassegnato, nei giorni scorsi, le dimissioni. Eletto, a dicembre 2018, ha preso il posto della leghista Nicoletta Spelgatti.

Le motivazioni delle sue dimissioni sono tutte riconducibili alla notifica dell’avviso di garanzia da parte del Dda (Divisione Distrettuale Antimafia).

L’ipotesi di reato è: scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito delle regionali del 2018. Il presidente uscente, in suo commento, motiva, così, la sua decisione:

“Per onorare quel senso di responsabilità politica che ho sempre  perseguito e anche per salvaguardare la mia personale dignità profondamente ferita per le infamanti ipotesi che vengono formulate, ho deciso di fare un passo indietro”.

L’inchiesta. Le indagini fanno capo ad un’altra inchiesta. Secondo gli accertamenti in corso, nelle regionali valdostane del 2018, ci sono state presunte infiltrazioni di stampo mafioso. Il Pubblico Ministero Valerio Longi in un suo comunicato:

“ il sodalizio mafioso di matrice ‘ndranghetista capeggiato dai fratelli Marco e Roberto Di Donato è riuscito ad influenzare  le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta del 20 maggio 2018. Infatti è riuscito a condizionare le scelte elettorali di una parte degli elettori al fine di soddisfare gli interessi o le esigenze del sodalizio”.

Oltre al Fosson, nel mirino della magistratura, sono caduti l’assessore regionale ed ex presidente della regione Laurent Vièrin, l’assessore Stefano Borrello e il consigliere regionale Luca Bianchi. Matteo Salvini in una sua dichiarazione:

“Serve aria nuova e pulita, la Valle d’Aosta merita un futuro diverso e non inquinato. Noi siamo pronti a liberarla da ogni tipo di condizionamento, senza compromessi” e conclude il suo intervento:

“Bene le dimissioni, venerdì sarò li ad Aosta a preparare la riscossa delle persone perbene”