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Braveheart, il regista: “Stavo andando in rovina e invece…”

Braveheart: il regista e sceneggiatore Randall Wallace ha spiegato come gli sia venuta l’idea e in che modo gli ha cambiato la vita

Questa sera andrà in onda su Rai 3 Braveheart, film in costume girato nel 1996 e ancora di superbo fascino. Omaggiato con vari premi Oscar il protagonista davanti allo schermo è Mel Gibson, ma cosa ne sarebbe stato senza l’abile penna di Randall Wallace?

Intervistato da Deadline in esclusiva, il regista approfondisce il motivo per cui ha scritto di proprio pugno la sceneggiatura e come l’opera abbia sconvolto la sua vita. Alcune Case di produzione credono secondo lui credono che pellicole di questo genere non si possano più fare: il pubblico desidera eroi fantastici e non veri eroi. Ma l’amore, il coraggio, la fede e la speranza sono i superpoteri.

Incontro con una statua

Durante un viaggio in Scozia, alla ricerca dei fatti realmente accaduti, Wallace si imbatté in una statua del patriota scozzese. Quel momento non lo lasciò mai, e iniziò a fare ricerche sul suo conto. Da lì il cosiddetto momento Braveheart: una decisione capace di influenzare l’esistenza stessa.

Aveva raggiunto il successo in televisione lavorando per Steve Cannell. Poi c’è stato uno sciopero degli scrittori – durato otto mesi – e quando ne sono usciti, l’intero business era cambiato. Le finanze piangevano.

Pensò alla possibilità di scrivere un’altra storia prima di doversi licenziare e trovare un altro lavoro così da sfamare la sua famiglia. Così si è inginocchiato ed ha pregato di scrivere qualcosa per cui Dio lo aveva creato. Nacque così Braveheart.

Braveheart: fase creativa

Non immaginava volesse Hollywood. Si alzò e cominciò a stendere una sceneggiatura chiamata Amore e onore, e questo lo condusse direttamente al capolavoro. Aveva visto la statua di William Wallace 10 anni prima e se ne era ricordato ogni giorno. Allora non gli sembrava di possedere gli strumenti adatti a darle una connotazione cinematografica. Ma dopo aver lavorato con Steve, sapeva di potersene occupare.

Oltre a far battere forte il cuore del popolo britannico e anglofono, il film è stato accolto con ottimi ascolti dal pubblico italiano. Nonostante le licenze storiche per spettacolarizzare le vicende, la cura nella realizzazione lo ha consacrato.

Manuel Magarini

Per info & collaborazioni: manuel.magarini@gmail.com

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