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Cera d’api, prodotto dell’alveare

L’uso della cera d’api risale dall’antichità, ad esempio gli egizi la utilizzavano per costruire le navi.

Della cera d’api sicuramente conosciamo molti dei suoi in usi, ma sappiamo com’è che viene prodotta? Partiamo con il dire che sono le api operaie a produrla, una volta solidificata, l’ape con le zampette posteriori riesce a togliere le scaglie di cera e le trita e amalgama con le mandibole. La cera d’api così ottenuta viene poi usata dalle operaie per costruire i favi delle loro arnie.

Una volta che le api hanno costruito i favi, l’apicultore può utilizzarli per ottenere la cera vergine, la qualità più pregiata esistente; il procedimento consiste nel far fondere i favi in acqua molto calda attraverso degli stampi, viene fatta filtrare per togliere le eventuali impurità; la cera si presenterà di un colore giallo dorato, con un profumo aromatico e dolce che ci ricorderà quello caratteristico del miele.

Gli usi della c’era d’api: con essa si possono creare delle bellissime candele, si ottiene la ceralacca, serve nella cosmesi, in medicina si usa per la fabbricazione di cerotti, balsami; è inoltre molto utile anche in agricoltura perché si usa per innestare ad esempio, nell’industria delle carte e in calzoleria sotto forma di creme e lucidi. Il suo uso principale è per lucidare mobili in legno e pavimenti, utilizzando una pasta ottenuta sciogliendo la cera d’api in essenza di trementina o in un altro tipo di solvente.

Dove si acquista: la possiamo sicuramente trovare in erboristeria, ma anche nei colorifici e in alcuni supermercati.

Proprietà: la cera d’api è idratante, antidolorifica, emolliente, cicatrizzante ed espettorante.

Preparazioni:

  • Crema: fondere a bagnomaria 30 gr di cera d’api in grana, aggiungere 10 gr dolio di mandorle, 5 gr di miele, 10 gr di polvere di amido, il succo di mezzo limone,  3 gocce di olio essenziale di rosa e mescolare. Otterrete così una crema che potrete conservare in contenitori di vetro, al fresco e lontano da fonti di calore. La crema di cera d’api la potete usare nel caso di mani ruvide e screpolate, basta applicarla alla sera prima di andare a dormire, massaggiando delicatamente ed indossare poi dei guanti di cotone per tutta la notte.
  • pomata: fondere a bagnomaria 30 gr di cera d’api in grani bianca con 30 gr di lanolina e aggiungere 50 gr di tintura di calendula, mantenere in ebollizione fino a quando l’acqua sarà evaporata. Lasciare che il tutto intiepidisca e riporre in barattoli di vetro. In caso di bruciature lievi, in cui non ci sia bisogno del ricorso del medico, si può spalmare la pomata di cera d’api sulla parte dolorante oppure in caso di punture di insetti aggiungere 3 gocce di olio di menta e il dolore andrà via.

La cera d’api viene usata come già detto anche nella cosmesi, infatti si trovano in commercio molte creme con la cera d’api come ingrediente, ma se anche in questo caso si piace il fai date allora in casa si possono preparare alcuni prodotti di bellezza come ad esempio:

  • crema emolliente per le mani: fondere a bagnomaria 2 cucchiai di cera d’api con 1 cucchiaio di miele, 1 tuorlo, 2 manciate di avena, 2 cucchiai di olio di mandorle, 3 gocce di olio essenziale di rosa e 8 gocce di tintura di benzoino. Mescolare bene gli ingredienti e lasciare raffreddare; conservare in barattoli di vetro. La crema così ottenuta è un ottimo alleato per le mani; si può usare sia la mattina che alla sera, massaggiate sulle mani una quantità abbondante e abbiate l’accortezza dopo averla spalmate di mettere dei guanti di cotone per almeno un’oretta; se la usate anche alla sera, per vedere gli effetti benefici più in fretta, indossate i guanti di cotone per tutta la notte.

Tutti gli ingredienti sono facilmente reperibili nelle erboristerie, il benzoino è molto importante perché nutre e protegge la pelle. Per far fondere la cera d’api usate sempre il metodo del bagnomaria, essendo la cera d’api un prodotto infiammabile le alte temperature potrebbero essere pericolose, mentre a bagnomaria la cera si fonde a temperatura molto bassa.

Curiosità: L’uso della cera d’api risale ai tempi antichi, basti pensare che sono state ritrovate tracce nelle mummie Egizie; i romani la usavano per proteggere i dipinti sui muri dall’acqua, mentre nel Medioevo venne ritenuta così di valore da essere usata come forma di valuta. Lo sapevate che i bocchini dei didgeridoo, i famosi strumenti a fiato degli aborigeni australiani, sono costruiti con la cera d’api? 

                      

Fabiana Spagnolo

Una ragioniera che ama poco la matematica, ma molto la scrittura! Amo leggere, viaggiare e cucinare. Sono volontaria per due associazioni, AIL e "Angelo Biondo" Onlus, e mi piace tutto ciò che riguarda il fai-da-te.

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