In molti ambienti si è iniziato a considerare quanto importante sia lo scambio di esperienze, soprattutto la condivisione delle “best practices”, utili per capire cosa si deve o non si deve a fare. Questo concetto può essere esteso anche nell’ambito della perdita di peso. Non a caso, infatti, iniziano a proliferare in rete sempre più siti e blog che non danno veri e propri consigli, ma semplicemente parlano delle storie di persone che ce l’hanno fatta.
L’incipit delle storie è quasi sempre lo stesso: le madri – cuoche eccezionali – che dietro i fornelli preparano un minimo di 3 portate, contorni esclusi, per pasto; per le nonne, invece, si è sempre fin troppo sciupati e poi le guance paffutelle dei bambini sono segno di salute.
Poi si arriva a scuola ed essere in sovrappeso già dalle medie, dove i bambini possono veramente ferire i sentimenti di qualcuno, non è facile; quindi, fatta eccezione per i fortunati per cui il rapporto bullo/vittima non verte a vantaggio del primo e che malgrado qualche battuta riescono a “sopravvivere”, il periodo scolastico può essere un vero inferno.
Il liceo non è meno crudo e non tanto per le battute, ma perché si inizia a guardare con occhi diversi le/i compagne/i. Senza entrare troppo nello specifico, si può aggiungere che ci sono sempre fin troppi single.
Infine, per poter essere una vera esperienza comune, il naturale percorso dovrebbe passare per specialisti, diete fai-da-te, fai-da-guru, improponibili digiuni dettati più da incoscienza che altro, video online, blog di salute e anche attività fisica (svolta rigorosamente con scarso impegno).
L’unico risultato, ovviamente per una maggioranza di persone, è stato quello di iniziare a non sentirsi bene con se stessi (e purtroppo non solo).
Innanzitutto si parla di motivazione. Dimagrire perché non si vuole essere presi in giro, o perché non si riesce a trovare una ragazza, può essere anche ragionevole, ma sono motivazioni che difficilmente sopravvivono al weekend in pizzeria. Una motivazione come il voler stare meglio può sembrare di scarso impatto, ma è sicuramente di più lunga durata.
Il secondo “ingrediente” è il supporto, non quello morale, ma quello di uno specialista; uno che vi ispiri fiducia; uno con cui si possa parlare, anche di qualche piccolo eccesso, senza il timore di possibili scudisciate in pubblica piazza.
Se ancora non fosse chiaro, un vero e proprio trucco perdi peso non esiste. Si parla di costanza e forza di volontà, perché, purtroppo, è proprio di quello di cui si tratta. Le diete da soubrette possono funzionare per qualcuno, sulla cui genuinità dei risultati comunque gli specialisti hanno sempre moltissimi dubbi. Ma per la maggior parte non è così; anzi, è più probabile che la situazione rimanga invariata, o che addirittura peggiori, come avviene per le diete iperproteiche a base di un solo alimento.
Subire il fascino dei para-guru che vi propongono il rimedio miracoloso che in 20 minuti vi darà la silhouette di un dio greco è molto facile. Tutti vorrebbero che fosse una cosa rapida e indolore, ma non è così.
Solo predisponendovi nel modo giusto il successo sarà veramente a portata di mano.
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