Il metal rende intelligenti o il Q.I. è alto in chi ascolta metal?

Uno studio inglese ha dimostrato come la musica metal sia la musica preferita da ragazzi con un quozienta intellettivo alto.

Come può un genere musicale essere indice del Q.I. (Quoziente intellettivo) ?!

A quanto pare secondo alcuni studiosi inglesi è così.

Questo studio, abbastanza conosciuto, ha in qualche modo riscattato l’immagine dei metallari rendendoli forse più “gradevoli” agli occhi dei benpensanti.

Lo studio, condotto nel National Academy for Gifted and Talented Youth at the University of Warwick da Stuart Cadwallader e dal prof. Jim Campbell, ha dimostrato come una musica possa essere “indicatrice” di intelligenza.

Lo studio

Il campione studiato va dagli 11 ai 18 anni, e si è visto che più la musica è aggressiva e pesante più il Q.I. risulta alto, il motivo è che questa musica crea una sorta di “scarico” per la tensione, infatti gli studenti sottoposti al test hanno dichiarato che ascoltare heavy metal o death metal o thrash metal è un modo per sciogliere le tensioni e scaricare l’aggressività in eccesso.

Cadewallader ha anche specificato che grazie a questo tipo di musica i ragazzi dotati riescono a alleviare la pressione che sentono su di essi per le loro capacità intellettive. La pressione è data dalle aspettative dell’entourage familiare che ha nei loro confronti, creando così delle tensioni “interne” che, al minimo imprevisto nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato, cadono in uno stato di tristezza e frustrazione.

Detto ciò, si deduce che ogni metalhead (termine che si usa per identificare un metallaro) abbia un Q.I. al di sopra della norma, ovvio che le eccezioni sono ovunque e che questo studio, essendo del 2007 può esser considerato vecchio; oltretutto andrebbe approfondito, e sarebbe interessante fare uno studio su una fetta di popolazione più ampia.

Parlando con i cultori del metal si evince un senso di “fratellanza” soprattutto in situazioni come i festival internazionali dove l’elemento in comune, la musica, crea un’unione anche fra chi non si conosce.

Conclusione

Possiamo concludere che, tra lo studio e le varie testimonianze, il metallaro non è un misantropo antisociale che odia il mondo, che è sempre di cattivo umore, anzi è tutto l’opposto, è un personaggio che a dispetto dell’apparenza è un essere umano come tutti. Ciò che rende una persona  poco intelligente sono i pregiudizi.

(Fonte: Warwik news & event; The Indipendent; testimonianze dei vari metlhead)

Barbara Andreini