Scopriamo insieme chi è Mess il cantante che ha sfidato Irama e ha stupito tutti con le sue canzoni ad Amici

Mess è il cantate che sabato scorso ha sfidato Irama ad Amici. Anche se non è riuscito ad entrare nella scuola, questo giovane artista ha sicuramente vinto con le sue canzoni e il suo stile

Sabato scorso ad Amici si è esibito un cantante tanto giovane quanto interessante, stiamo parlando di Mess, all’anagrafe Massimiliano Negroni. Abbiamo deciso di intervistarlo, per saperne di più su di lui e sulle sue canzoni dai testi profondi ma dalla musica leggera. Ecco come è andata la nostra chiacchierata!

• Ciao Mess, grazie per averci concesso una piccola intervista. Ti abbiamo conosciuto grazie ad Amici, ma vorremmo sapere qualcosa di più su di te. Raccontaci un po’ chi sei e come ti sei avvicinato alla musica.

• Mi chiamo Massimiliano, in arte Mess, e abito in un paesino che si chiama Castel San Pietro Terme, vicino Bologna. Ho 23 anni e mi sono appassionato alla musica solo due anni fa, quando ho ricevuto in dono una chitarra. Da quel momento ho subito cominciato a scrivere testi, quasi spontaneamente. È una cosa abbastanza fresca.

• È strano che un cantante scopra questa passione così tardi…

• Sì, infatti! Non è stato facile imparare uno strumento velocemente, diciamo che qualcosa già c’era: una passione latente che aspettava solo di venir fuori, una piccola fiammella che smaniava per divampare.

• E prima della musica, come esprimevi il tuo estro artistico?

• Mi piaceva molto dedicarmi allo sport, lo usavo come valvola di sfogo. Poi ho riversato tutto me stesso nella musica. L’ho sempre ascoltata ma quando ho cominciato a farla, l’ho riscoperta.

• Sei un cantautore. Quali sono i cantanti e i cantautori a cui ti ispiri e che ti hanno formato artisticamente?

• Sicuramente i cantanti che mi hanno ispirato e m’ispirano tantissimo sono: Rino Gaetano e Fabrizio Moro, a livello di scrittura sono quelli che mi hanno aperto più gli occhi negli ultimi anni circa la musica e il cantautorato in generale. Anche cantanti come Lucio Dalla, Luca Carboni, Vasco Rossi, Fabrizio De Andrè… sono tutti artisti che mi rispecchiano molto, soprattutto dal punto di vista umano. Ho sempre ascoltato musica italiana. Quando ho iniziato a fare musica, ho anche cambiato il mio modo di vederla e pesarla. Ho dato molto più peso ai testi, ascoltandoli con un orecchio più critico.

• Hai mai pensato di scrivere canzoni per altri artisti? Chi ti piacerebbe cantasse un tuo pezzo?

• Eh questa è una bellissima domanda! Beh un cantautore non accetterebbe facilmente di cantare il pezzo di un altro artista. Comunque, sceglierei una donna come interprete dei miei pezzi. Mi piacerebbe sentire uno dei miei pezzi cantanti da Noemi. Lei mi piace molto, potrebbe nascere una bella collaborazione. Ovviamente dipende dalla tipologia del brano, ma in linea di massima mi verrebbe più facile scrivere per una donna.

• Accetteresti mai di cantare una canzone scritta da un altro artista?

• Durante i miei concerti canto spesso cover, sia da solista in acustico che con la band, e lo faccio senza alcun problema. Ma sono canzoni che comunque si avvicinano al mio stile, che appartengono ai miei artisti preferiti. Se i testi mi rispecchiano, mi riesce naturale.

• Credi che oggi la Musica possa sperare di avere ancora un ruolo educativo?

• Credo di sì, lo scopo è quello. Cercare di dire la mia in una società purtroppo piuttosto alienata. Si prova a buttare giù quei paletti che spesso limitano e, ovviamente lo faccio a modo mio: con leggerezza provando a trovare un equilibrio tra quello che voglio dire e il come lo esprimo. L’idea è quello di creare musica piacevole, un prodotto che possa piacere a più persone, anche per motivi diversi. Una musica gradevole coniugata a testi che fanno riflettere, che non siano solo parole in rima.

• Parlaci un po’ dell’esperienza ad Amici. Com’è stata?

• Ho avuto il piacere di conoscere parecchi ragazzi della scuola. Ho passato con i ragazzi una settimana, sono quasi arrivato all’assegnazione del banco durante i casting. Ho imparato molto da loro. È un bell’ambiente, pieno di persone che hanno la tua stessa passione e darebbero tutto per fare quello che amano. La sfida con Irama mi ha fatto crescere tantissimo. Suonare in diretta su Canale Cinque è emozionante, ma devi comunque mantenere il sangue freddo e non lasciarti sopraffare dall’emozione. È un programma che offre una grande occasione.

• Ad Amici non è andata bene: hai sfidato Irama, un avversario piuttosto forte. Credi che contro altri membri della scuola te l’avresti potuta giocare di più?

• Non sono un amante delle competizioni. Mi piace mettermi in gioco, ma non mi accanisco. C’è sempre una componente di gusto personale in una scelta, ne sono consapevole. Sono comunque contento di come sia andata e di essermi esibito. Ho conosciuto Irama quel giorno e mi ricordo che durante la pubblicità, non ho resistito alla tentazione di stringergli la mano e gli ho detto: “Sono un tuo fan”. Lo seguivo dai tempi di Sanremo. Mi reputo una persona già molto fortuna ad essere arrivato su un palco così immenso. La mia sfida l’ho già vinta se penso che due anni fa nemmeno sapevo cosa fosse un La minore! È pazzesco…è la prova che la vita è incredibile!”

• Durante la sfida, hai cantato due brani tuoi: “Tutti sanno” e “Immaginiamo”. Come sono nate queste canzoni?

• Tutti sanno nacque quasi un anno fa, tra marzo a aprile dell’anno scorso. Vidi un film “Romanzo Criminale” in cui si parla del caso Pinelli, una vera ingiustizia. Sono rimasto talmente colpito dalla storia che mi ha fatto venire voglia di dire la mia. Sarò stato anche stato ispirato dalla presenza di Pierfrancesco Favino, che è uno dei miei attori preferiti!

Quando parlo di ingiustizia però faccio riferimento soprattutto a quelle di tutti i giorni, che girano su internet, sui giornali e in Tv continuamente. A volte quelle più piccole passano completamente inosservate, eppure sono all’ordine del giorno. C’è sempre il Barabba di turno che prova a sottometterti… Il film è stato uno stimolo alla riflessione su questo tema sempre odierno. Quando l’ho scritto ho pensato ‘magari se mi sento io così, si sentono anche altre persone allo stesso modo: accusati di qualcosa, puniti, sottomessi…’. Allora ho pensato: provo a dire la mia.

• Immaginiamo, invece, quando è nata?

• Immaginiamo, è nata durante i casting di Amici l’estate scorsa. Ero appena tornato da un provino. Era una di quelle giornate troppo calde per fare qualsiasi cosa e dove riesci a respirare solo cucina. Mi è venuta all’improvviso l’ispirazione. Sentivo qualcosa dentro, un sentimento particolare. Quando nasce una canzone c’è sempre un’alchimia speciale. Se la cerchi, non la trovi. Ti trova sempre lei. Quando l’ho scritta immaginavo ‘una vita diversa, fuori dal tempo – come racconto nel ritornello- e che venga scandita dal  tuo movimento’. Sono partito dal ritornello. Da qui è nato tutto il contorno che ha chiuso il cerchio della mia visione del tempo…

• Ha fatto da cornice al tuo quadro sul tempo…

• Sì, esattamente.

• Scrivi testi molto profondi, con un linguaggio ricercato. Dove cerchi i mezzi per destreggiarti nella scrittura?

• I miei maestri sono i grandi cantautori. Poi ovviamente mi aiuta leggere tanti libri, guardare film… mi hanno formato molto. Sono fonti di incredibile ricchezza. Tutto quello che so, l’ho imparato da loro.

• Qual è il tuo scrittore preferito?

• Roberto Saviano mi piace molto, racconta d grandi verità con un linguaggio semplice ma penetrante. L’ultimo suo libro che ho letto è “La paranza dei bambini”, un libro che ha avuto un impatto molto forte su di me perché parla di cose a cui mi sono avvicinato artisticamente anche io. Infatti, c’è una mia canzone – “La verità” – che parla della storia di Peppino Impastato, ma ancora non ho avuto modo di cantarla in televisione.

• Se non riuscissi a realizzare il sogno di diventare un cantante affermato, cosa ti piacerebbe fare?

• Sono sicuro che in ogni caso farò musica, che sia in piccolo o in grande: lo scopo è quello di dire, di lasciare un messaggio. È un mondo difficile quello della musica, ma non tutti debbono e possono diventare grandi mostri da palcoscenico come Vasco Rossi! Ci sono grandi artisti che cantano per strada, lavorano in teatro: fanno arte, seppur in dimensioni più piccole. L’importante è trovare la propria dimensione.

• Purché arrivi il messaggio, in una forma o nell’altra…

• Esatto. La massima aspirazione è quella di poter vivere di musica. Un sogno che sicuramente hanno tutti i ragazzi, anche quelli di Amici.

• Tra i cantanti nella scuola chi è il tuo preferito? Chi vorresti vincesse?

• Devo un attimo scindere il lato amicizia, dal gusto artistico. Mi piace molto Zic per il modo in cui racconta le sue storie e mi dispiace non avere avuto tempo per conoscerlo, è quello che ho conosciuto di meno. Infatti, inizialmente, credevo di essere in sfida con lui. Essendo entrambi cantautori sarebbe stato logico. È vero che anche Irama lo è, ma Zic mi piace di più.

• Una domanda che sicuramente le tue fan attuali e future si porranno: sei fidanzato? Qual è il tuo pensiero sull’amore?

• Sono molto riservato, non mi piace molto parlare della mia situazione sentimentale. Voglio che gli altri conoscano la mia arte, le mie canzoni. Quello che posso dire è che l’amore è fondamentale nella vita, senza sarebbe impossibile fare arte.