Salute e benessere

Febbre del Nilo, cresce l’allerta in Sardegna: cos’è e come si diffonde

Stando ai dati emersi dal bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, il rischio di trasmissione del virus West Nile potrebbe estendersi a tutta la Sardegna. Si tratta nello specifico dei risultati relativi al monitoramento del virus della “Febbre del Nilo” e Usutu. Tuttavia Alberto Laddomada, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari, spiega:

“nessun allarmismo. I dati confermano quello che già sapevamo nelle scorse settimane. Per questo sono già in atto da tempo tutte le misure di prevenzione”

In particolare, sempre stando a quanto è stato evidenziato dal bollettino diramato dall’Istituto superiore di sanità, il territorio di Oristano risulta maggiormente esposto alla circolazione di questo virus, sia per quanto riguarda l’uomo che gli animali che ne sono vettori. Ed in effetti proprio in provincia di Oristano, ovvero a Terralba, Tramatza e Arborea, si sono verificati tre casi di contagio umano. Sempre nel territorio di Oristano è stata confermata la presenza del virus in una gazza e in altri 4 uccelli selvatici (due astori e due corvi).

Virus del Nilo: come prevenirne la diffusione

Sempre Laddomada spiega che: ”

“Tutta la Sardegna è già mobilitata e tutte le misure sono in corso, anche per quel che riguarda le trasfusioni di sangue. l’invito alla popolazione è quello di adottare comportamenti in grado di ridurre il carico di zanzare nell’ambiente: non lasciare acqua nei sottovasi, utilizzare prodotti per disinfestazione o repellenti, portare i pantaloni lunghi la sera e indossare abiti scuri”

Virus West Nile: sintomi e come si diffonde

Il virus appartiene ala famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta in Uganda nel lontano 1937. I principali vettori di trasmissione del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, mentre non si veicola da persona a persona. Nel momento in cui si viene punti da una zanzara infetta il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 14 giorni.

La maggior parte delle persone non manifesta alcun sintomo, nel 20% dei casi le persone infettate presentano una sintomatologia blanda: febbre, nausea, vomito, cefalea, ingrossamento dei linfonodi. In meno dell’1% delle persone infette i sintomi risultano molto più gravi e comprendono disorientamento, disturbi visivi, tremori, torpori, fino ad arrivare alla paralisi e al coma. Soltanto nei casi più gravi, ovvero su una persona su 1000, il virus può essere causa di una encefalite letale.

Marco Troisi

Dottore in giurisprudenza, appassionato bibliofilo, cultore delle belle lettere. Vincitore di concorsi in ambito letterario, i suoi testi sono stati pubblicati in numerose riviste e antologie. Gestisco https://www.news24web.it/, un sito informativo che si propone l'obiettivo ambizioso di raccontare la contemporaneità.

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