APPLE Logic Pro X: le novità

Locic Pro X
TEST di Paolo Daniele in “COMPUTER MUSIC STUDIO” numero di DICEMBRE 2013

Ciò che balza agli occhi del nuovo Logic è il percorso che sta seguendo Apple nel modificare l’interfaccia grafica, in modo da portare il software a essere fortemente user friendly. 
Le novità di Logic Pro X (per brevità LPX) sono tante.
L’elenco delle principali è impressionante: Quick Help, nuovo Mixer, Track Stacks, cioè un aggiornamento e rilancio delle vecchie Folder di LogicDrummer Track accompagnata dal Drum Kit DesignerBass Amp Designer, una Pedalboard migliorata e completata da nuovi pedalini virtuali, nuovi Vintage OrganVintage Electric PianoVintage Clavinet e Retro Synth, nuovissimi MIDI plug-in, Smart Controls, Step Editor, rinnovato Score Editor, Flex Pitch e Logic Remote, un software per iPad a servizio di Logic.

Le richieste di sistema sono OS 10.8.4 e processori a 64 bit.
A colpo d’occhio si nota la grande professionalità dell’interfaccia ma anche una leggera confusione e affollamento dello schermo dovuto probabilmente alla scelta di Apple di allineare l’interfaccia a quella di Final Cut Pro, adottando il colore dominante grigio scuro. 
Notiamo l’assenza del bridge che ci permetteva di lavorare ancora con i nostri vecchi plug-in a 32 bit, LPX infatti completa la transizione verso i 64 bit. 
Questa assenza ci porta ad attrezzarci con sistemi forniti da terze parti e, avendone testati diversi, il migliore per stabilità, latenza e compatibilità con qualunque vecchio plug-in è risultato essere Vienna Ensemble Pro.

Il Mixer è completamente rinnovato nella grafica e reso più efficace nel suo utilizzo: in realtà è un mixer aggiuntivo che si antepone alla struttura del suo predecessore. 
In Environment troviamo infatti i vecchi oggetti al loro posto con la loro solita grafica, lasciando trasparire in maniera chiara che i programmatori hanno lavorato per generare le novità collegandosi al vecchio motore di Logic e lasciandolo di fatto invariato. 
Il mancato rinnovamento e completamento dell’Environment è una mancanza non da poco per chi si aspettava oltre i soliti oggetti MIDI anche nuovi oggetti per generare e trattare audio in stile Max-MSP.
Le Track Stacks sono una bella novità di LPX perché, oltre aver dato una nuova vita alla storica struttura di Folder in Logic, rappresentano un modo di organizzare generici gruppi di tracce e creare sottogruppi audio, potendo anche raccogliere diversi Virtual Istrument organizzandoli in layer o split in maniera facile e intuitiva.

Nello specifico le Folder Stacks creano gruppi di tracce lasciando invariato il routing audio delle stesse e le Summing Tracks invece reindirizzano le tracce verso un Bus o un Output audio unico. 
In ogni caso le Track Stacks sono organizzate in una Main Track che contiene le Subtrack, e non viene posto alcun limite ai raggruppamenti di tali tracce poiché in una Track Stack possiamo includere audio, Virtual Instruments, siano essi singoli o layered o multiout, External MIDI, Aux, insomma tutto quel che ci risulti utile raggruppare. L’accoppiata di Track Stacks e Smart Control rende immediato il controllo di infiniti parametri in contemporanea. 
Non che tutto questo non si potesse già fare prima, ma era infinitamente più complicato intervenendo su routing mixer ed Environment. 
Ancora una novità quindi dedicata al miglioramento e all’incremento della velocità del workflow.

La Drummer Track rappresenta una nuova idea di gestione della traccia ritmica, cioè avere alcuni batteristi a disposizione che interpretano il pezzo secondo stili diversi. 
Per la sua realizzazione si sono scomodati nomi del calibro di Bob Clearmountain (Rolling Stones, D.Bowie, B.Springsteen).
All’apertura di una Drummer Track viene creata una traccia che contiene di default due Drummer Regions, che rappresentano graficamente quanto suonato e che variano la grafica.

Bass Amp Designer completa la dotazione di Virtual Amp, affiancandosi al precedente Amp Designer per chitarra con un’interfaccia simile. 
La dotazione hardware virtuale è notevolmente ridotta rispetto al plug-in per chitarra: possiamo scegliere tra tre diverse testate e una direct box, sei cabinet e tre microfoni. 
La cosa comunque non ci limita nel riuscire a trovare il giusto suono per il nostro basso
che risulta all’ascolto corposo e robusto.
Pedalboard porta a 37 la dotazione di pedalini. 
Segnaliamo ancora una volta il prezioso Quick Help che, se attivato, ci fornisce una breve spiegazione e suggerimenti circa l’utilizzo dei singoli pedalini. 
Una strana curiosità è che questo plug-in è (ancora una volta) l’unico inspiegabilmente non ridimensionabile in Logic anche in questa versione.
Sembrerebbe essere scomparso in LPX il vecchio plug-n Guitar Amp Pro, ma seapriamo un project creato con Logic 9 che lo contiene su di una traccia, eccolo che riappare tra i Legacy plug-in.

Vintage B3 Organ, Vintage Electric Piano, Vintage Clavinet sono i nuovi Virtual Instruments che sostituiscono e aggiornano nel look (ma non solo) i vecchi EVB3, EVP88, EVD6. Segnaliamo l’efficace interfaccia della sezione Rotor Cabinet dell’organo che offre la possibilità di scegliere fra tre diversi microfoni (Dynamic, Condenser o Stereo) ed il loro posizionamento Front o Rear. 
Retro Synth è una pura novità! 
Rappresenta ben quattro sintetizzatori in un unico plug-in, con generazioni diverse e controlli condivisi. 
Analog e Sync dispongono della stessa identica interfaccia, fatta eccezione per il Sync che va a sostituire i parametri di detuning dell’Analog. 
Table si ispira in maniera chiara al PPG e si presta per pad molto morbidi e robusti
Il pannello del generatore FM si ispira chiaramente a Yamaha DX7
L’interfaccia generale si presenta con un look pulito e molto fisico: la divisione degli spazi mantiene la classica struttura dei Virtual di Logic con la sezione oscillatori posizionata a sinistra in alto, i fi ltri al centro, generatori di inviluppo in basso e la sezione Out a destra dotata anche di Flanger o Chorus a scelta.

MIDI plug-in rappresentano un’altra bella novità per elaborare eventi MIDI che prima richiedevano l’accesso all’Environment costruendo layer molto complessi. 
Segnaliamo tra gli altri Arpeggiator che, com’è intuibile, genera efficaci arpeggi in tutte le direzioni permettendoci anche di applicarlo in combinazione con l’External Instruments ai nostri vecchi e cari synth collegati a Logic via MIDI. 
Ancora lo Scripter è una sorta di Environment a codice di programmazione che ci permette utilizzando JavaScript per creare i nostri individuali MIDI plug-in: se pensate che di MIDI plug-in possiamo caricarne ben 8 per ogni traccia in ogni combinazione possibile, l’unico limite sarà la nostra fantasia! 
Partite dai preset, e rimarrete stupiti da quello che possono fare.

Smart Controls, un’idea permutata da Mainstage, permette di gestire parametri singoli o multipli relativi a qualsiasi plugin.
Possiamo assegnare a ogni knob più parametri contemporaneamente attraverso un’efficace tastino Learn per gestirli attraverso l’interfaccia che più ci aggrada, tra le tante disponibili. 
Semplice e immediato anche configurare un controller esterno da dedicare allo scopo, migliorando il workfl ow in pochi click.
Sarebbe stato perfetto se avessimo potuto gestire anche la creazione dell’interfaccia, configurandola a nostro piacimento come accade in Mainstage. 
Andando a esplorare più a fondo LPX, troviamo una cartella raggiungibile passando per il classico Mostra contenuto pacchetto e, seguendo il percorso Contents/Frameworks/MAResources.framework/Versions/A/Resources scopriamo che contiene l’intero pacchetto dei contenuti grafici per Mainstage, per configurare il Layout, facendoci ben sperare in unosviluppo futuro.

Logic Remote è un software per iPad liberamente scaricabile da App Store
che trasforma iPad in un controller multifunzione. 
Oltre ai classici controlli di trasporto e di controllo remoto del mixer, possiamo scegliere e caricare per ogni traccia i Virtual Intrument da suonare su una tastiera, su un emulatore di chitarra, o su batteria in stile GarageBand: l’espressività, con un buon router wi-fi , è incredibile per risposta e assenza o quasi di latenza. 
Risulta opportuno disattivare su iPad i gesti multitasking per evitare confusioni quando si suonano più note contemporaneamente. 
Si avverte il mancato rinnovamento dell’Environment per l’impossibilità di visualizzare un oggetto che rappresenti il nostro iPad come hardware MIDI in ingresso.

Lo Step Editor sostituisce e rinnova l’interfaccia del vecchio Hyper Editor ma di fatto non introduce novità. 
Al contrario, lo Score Editor porta in dote tra le altre novità la visualizzazione completa delle parti anche nei punti dove manchi una porzione di Region, laddove prima si creava un vuoto innaturale: ora finalmente riporta le opportune pause.
La nuova Wrapped View aggiunge la possibilità di vedere le parti o la partitura sovrapponendo le linee dall’alto verso il basso ottimizzandole in relazione alla dimensione della finestra e dello schermo affiancandosi alla visione continua orizzontale, già in dotazione. 
Stampare una singola parte o sezioni della partitura diventa immediato con il nuovo menù di selezione. 
È possibile anche gestire i pannelli degli Score Symbols creando delle configurazioni personalizzate. 
Il nuovo Staff Style Editor visualizza in unica schermata tutti gli Staff Style, permettendoci di modificarli e impostarli più velocemente.

Flex Pitch è forse la novità più importante del nuovo LPX, giusto completamento di Flex Time di Logic 9 che ci ha permesso di stretchare audio, di quantizzarlo al pari del MIDI, di modificare e spostare i transienti come se il materiale audio fosse appunto diventato flessibile.
Con Flex Pitch possiamo correggere l’intonazione, trasporre note, correggere vibrato e dinamica anche di una sola nota, possiamo modificarne la formante ma non ci è permesso eliminare una nota e soprattutto non agisce polifonicamente come ci ha ormai abituati Melodyne Editor. 
Flex Pitch risulta molto efficace quando utilizzato per correggere singole note, ma a nostro avviso è meglio evitare di operare interventi corposi, precauzione sempre valida con algoritmi di questa natura. 
Ha una buona affidabilità con materiale vocale melodico ma se utilizzato con forme d’onda più complesse come una banale armonica a bocca suonata comunque melodicamente per esempio, il suono che ne risulta è a volte vistosamente artificiale.

Flex Pitch non perdona in caso di presenza di piccoli click o anche singoli eventi di clip digitale, evidenziando con fastidiosi rumori il problema alla sola attivazione del Flex: ancor prima di operare editing, Flex Pitch richiede estrema pulizia del materiale registrato.
Quando usiamo Flex Pitch possiamo ascoltare le modifiche che abbiamo effettuato in Flex Time ma non è possibile il contrario.
Per intenderci, se cambiamo o intoniamo una nota, quando poi passiamo a Flex Time sentiremo ancora la nostra nota stonata: resta in memoria la modifica operata in precedenza quando torniamo ad attivare Flex Pitch, ma comunque il workfl ow ne risulta rallentato. 
Flex Pitch è comunque una grande e preziosa novità per Logic che sotto questo aspetto era rimasto indietro.

Sharing permette di condividere il mix di Logic con il iTunes, o di inviarlo già compresso e nel formato più adeguato verso Media Browser per essere messo a disposizione di altre applicazioni Apple come Final Cut o iMovie o, se abbiamo un account SoundCloud, di inviarlo direttamente al server. 
Esportando verso iTunes, il formato è determinato dalle preferenze di questo e possiamo intervenire solo sulla qualità. 
Quando esportiamo verso Media Browser o SoundCloud, Logic offre la possibilità di definire entrambi i parametri.

Quick Help è molto più di una semplice guida in linea poiché fornisce una breve veloce spiegazione di quello che tocchiamo in Logic, oltre che preziose e immediate indicazioni relative a Key Command o altro. 
Dopo aver posizionato il mouse, digitando i tasti [CMD]-[SHIFT]-[‘] si apre la finestra di help in linea già pronta sull’argomento puntato in Logic. 
Il Quick Help si attiva dall’apposito tasto in Control bar o dal menù principale Help > Quick Help.
Se in LPX si vuol partire in maniera semplificata possiamo con un click disattivare gli Advanced Tools rendendo Logic una sorta di super GarageBand, senza complicazioni che spaventerebbero l’utente meno esperto.
Anche la gestione dei Projects è proposta come novità in stile GarageBand in un unico file pacchetto, che contiene tutti gli asset, anche se in alternativa abbiamo la possibilità di scegliere la cartella del progetto.
Logic Pro X ha tutte le carte in regola per conquistare utenti di altre DAW.

TEST di Paolo Daniele in “COMPUTER MUSIC STUDIO” numero di DICEMBRE 2013